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Fli: Fini lancia patto riformatore, patriottico ed europeo

Dall'Assemblea Nazionale, torna in pista Gianfranco Fini, con un intervento a tutto campo, lanciando cinque proposte shock. Apre la campagna elettorale, con un progetto al fianco di Casini e Montezemolo. Categoricamente chiude con Pdl e Lega e apre a Bersani invitandolo a devendolizzarsi. Della Vedova e Bocchino sposano la linea politica.

Sabato scorso si è svolta l'assemblea nazionale di Fli, dove il Presidente Gianfranco Fini, viva Dio, con un ragionamento di quasi due ore, ha ben lanciato nell'agone politico, il patto riformatore, patriottico ed europeo. A Eataly, tempio romano del cibo di qualità, il leader di Futuro e Libertà, con due parole seppellisce Fli almeno per come come è stata finora e fa un'autocritica spietata, a differenza di alcuni dirigenti locali e nazionali, che ritenevano "grande risultato" lo sparuto numero di consiglieri comunali sull'intero territorio nazionale.

"Alle amministrative abbiamo dimostrato la nostra marginalità e in certi casi ininfluenza", ha dichiarato giustamente Fini nel suo ragionamento iniziale. Ecco perciò il cambio di rotta e di tendenza: "La posizione che si ha verso il governo sarà la cartina di tornasole delle future alleanze". Tradotto in parole povere per chi non vuol capire o fa finta di farlo, strade incrociate con Pier Ferdinando Casini e Luca Cordero di Montezemolo, verso "un polo riformatore, patriottico, europeo", con i moderati dell'Udc e "membri dell'attuale governo", rimarcando il volere di non avere nulla a che fare con la foto di Vasto e neppure alleanze auspicate da qualcuno, con l'asse Pdl-Lega, "Non staremo mai, quando si tornerà al voto - è netto Fini - con chi ha contestato il governo Monti fin dalla nascita e lo ha stroncato nel corso dei mesi". Ed in questa chiave di lettura che lancia un chiaro messaggio al leader del Pd, Pier Luigi Bersani, a scegliere e scegliere bene: "Bersani è simpatico e bravo, ma avrà difficoltà quando nel fare un comizio con Vendola non potrà parlare delle buone cose fatte dal governo senza aspettarsi una dichiarazione di senso opposto dal suo alleato".

Ma l’assemblea nazionale è stata anche l’occasione per lanciare le cinque proposte shock, che lo stesso Fini aveva annunciato nell’ultimo ufficio di presidenza di Fli. Ritorno al maggioritario, "voglio una legge elettorale uninominale con maggioritario secco, senza listini proporzionali, senza paracaduti e senza furberie", una Assemblea Costituente "ma senza l'accordo baratto Lega-Pdl che ha bloccato la possibilità di una ampia riforma al Senato", lo ius soli "riscriviamo una legge sulla cittadinanza ora che la generazione Balotelli va...", detrazione Imu dalla dichiarazione dei redditi, accorpamento delle Regioni.

Ma il presidente Fini pone la giusta attenzione soprattutto, sulla proposta di fare leggi per "nuovi format familiari", senza escludere persone dello stesso sesso: "Non dobbiamo avere timori - ricorda il Presidente della Camera - quando è in gioco la dignità della persona. La famiglia non è discussione, ma propongo, nonostante le resistenze che ci sono anche all'interno del partito, di regolare per legge le unioni tra due persone diverse dal matrimonio". Punti fermi, che giustamente per Fini, devono rappresentare le fondamenta dell’azione politica dalla quale ripartire: "O si è d'accordo - chiosa il Presidente di Fli - o se ne prende atto, perché non si può uscire da qui con l'interpretazione autentica del mio pensiero". Un chiaro messaggio a chi in questi ultimi mesi, aveva cercato di contorcere il pensiero di Fini, cercando di proporre una posizione autoreferenziale sui territori e nell’azione politica di Futuro e Libertà. Una stoccata durissima ai “siciliani” capitanati da Fabio Granata e un’apertura netta all’anima liberale guidata dal capogruppo alla Camera Benedetto Della Vedova, da sempre in sintonia con Fini che insieme al vice presidente Italo Bocchino, dal palco, hanno sposato pienamente la linea politica del Presidente della Camera.

Ma Fini chiede unità a tutti e invita la sua classe dirigente a “contattare professionisti, associazioni, movimenti civici, cittadini impegnati nel sociale e nel politico”, per una “Assemblea dei 1000” per fine settembre, quando avrà luogo un’iniziativa che dovrà “dimostrare - sottolinea Fini - che Fli non è un partito in via di liquidazione, ma uno dei motori di una nuova grande stagione". Quindi da sabato scorso, è iniziata la campagna elettorale di Fini e di tutto il partito, con un nuovo corso, che anche grazie alla bontà delle sue scelte, conferma che FLI elaborerà un percorso politico in contrapposizione a chi voleva un ritorno ad una destra che non c’è più o ad una sorta di una nuova AN o ad un micro partito destinato ad essere ininfluente, ma che doveva tutelare interessi particolari di qualcuno. Fli tornerà tra la gente dunque abbandonando al loro destino i vecchi apparati e coloro i quali si occupavano solamente di tessere e incarichi, inizierà a parlare il linguaggio dei cittadini per costruire con l'Udc e gli altri che lo vorranno quel grande polo riformatore patriottico ed europeo che sarà il giusto approdo per la "traversata nel deserto" iniziata due anni fa.

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