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Firenze: dialogo-denuncia sul buco nero TAV sotto la Prefettura

Istituzioni pubbliche assenti o indifferenti, mentre la ‘grande stampa’ tace

Allineato e coperto, il quarto potere marcia da tempo pressoché compatto abdicando al ruolo di strumento della vita democratica, anche quando sono in gioco i fondamentali della convivenza civile. E’ stato abbondantemente dimostrato nella stagione delle restrizioni ‘verdi’ dettate nei salotti televisivi da improbabili ‘scienziati’. Uno schema che vediamo riproposto oggi che, 24 anni dopo l’approvazione dei due tunnel fra Campo di Marte e Castello e la bocciatura della stazione, 20 anni dopo il placet a una nuova stazione priva di valutazioni di impatto, 10 anni dopo l’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia e il conseguente blocco sul nascere dei cantieri del Lotto 2, si tenta di rimettere in piedi il costosissimo carrozzone dell’Alta Velocità: vige fra i media un generale solidale silenzio. Tutt’attorno, un clima di rinnovata irragionevolezza e di apparente oltraggio al buon senso e alla cura della legalità.

Considerato che, tranne una, tutte le Autorità pubbliche mostrano indifferenza o reclamano innocenza e incompetenza sui gravi rilievi sollevati e documentati da Idra, stamani il presidente dell’associazione dedica il proprio 146esimo ‘dialogo itinerante’ alla disdicevole vicenda TAV in una Firenze sempre più ridotta al rango di merce turistica.

Lo farà attraverso un’attività di semplice informazione e discussione di strada, distribuendo ai passanti in un volantino il deplorevole elenco delle Autorità inutilmente consultate. E copia dell’agghiacciante conferma dei dubbi sollevati presso tutte le sedi istituzionali: la risposta pervenuta dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Firenze.

Intanto, risulta essere già un colabrodo la prima opera realizzata per l’Alta Velocità, la galleria artificiale costruita fra Rifredi e Castello per il cosiddetto ‘Scavalco’ (qui abbondante documentazione fotografica)! Cosa ne sarà di Firenze, e di chi verrà a visitarla, quando nella città delle 43 piene e inondazioni dell’Arno dalla fine del XII secolo entreranno in esercizio una stazione sotterranea ubicata nell’area di esondazione dei torrenti Mugnone e Terzolle (usciti dagli argini nel 1992) e due tunnel di oltre 6 km progettati senza il piano di emergenza, in barba ai decreti e al buon senso? E dire che le più alte Istituzioni locali, nazionali ed europee mostrano di tenere in religiosa considerazione gli scenari legati al cosiddetto cambiamento climatico… Che tipo di messaggio, poi, trasmette l’avvenuto ‘licenziamento’ della Commissione di collaudo in corso d’opera che ha avuto il coraggio civile di non apporre la propria firma sotto l’autorizzazione tecnico-amministrativa per la galleria-colabrodo di Castello?

 

L’iniziativa di dialogo di strada si svolgerà stamani 2 ottobre, dalle 12 alle 14, dinanzi al n. 1 di Via Cavour, sede della Prefettura.

Perché proprio qui?

- Perché il Prefetto è il punto di congiunzione fra il governo centrale e i territori

- perché il Prefetto ha specifiche e irrinunciabili competenze in materia di sicurezza

- perché, diversamente dai predecessori, l’attuale Prefetto non ha risposto alle segnalazioni e alle richieste di incontro inviate da Idra su questo argomento, mostrando apparente disinteresse per una formazione storica fiorentina di cittadinanza attiva, che in quel Palazzo Medici Riccardi è stata ricevuta e ascoltata in numerose altre circostanze: ultime quella del 10 agosto 2021 con la dott.ssa Alessandra Guidi e quella del 3 maggio 2022 col dott. Valerio Valenti

- perché Idra auspica che le porte di quel Palazzo tornino quanto prima ad aprirsi.

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