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Fiorito in manette, Samantha Reali in lacrime

Lo scandalo Laziogate si tinge di novità. Dopo le dichiarazioni della pentita e piangente ex fidanzata di Franco Fiorito, Samantha Reali, arriva l'arresto dell'ex capogruppo, per appropriazione di circa un milione e trecentomila euro. Lacrime e manette, basteranno a mettere fine al malcostume laziale imperante?

Samantha Reali, detta Sissi, l’ex fidanzata di Franco Fiorito, arrestato oggi per peculato, è stata ascoltata dalla Guardia di Finanza in relazione all’inchiesta Laziogate. La zarina della regione Lazio, nativa di un piccolo paesino ciociaro – nel 2007 eletta consigliere nel comune di San Giovanni Incarico con Lista Civica - versa lacrime amare davanti agli ufficiali che la interrogano su quei 5000 euro di bonifici ricevuti da Fiorito.

La risposta, alquanto grottesca e che si presta a dubbie interpretazioni, è stata: prestazioni su territorio. 

La giovane arrivista, che circolava in Suv e ha goduto di vacanze da 29.000 euro coi fondi del gruppo Pdl, a sua insaputa, davanti ai finanzieri ha poi affermato innocentemente: ”Franco era benestante, che potevo saperne io da dove prendeva i soldi?”

Intanto, dall’ordinanza di custodia cautelare, emessa nei confronti l’ex capogruppo regionale del Lazio, emerge l’appropriazione di un’ingente somma che si aggira intorno al milione e trecentomila euro.

Ma torniamo all’ ex fidanzata di Batman, la quale, in un primo tempo inneggiava alla privacy: “Perchè svelare cose che appartengono solo a me? E’ la mia vita, il mio privato.” Purtroppo le cose si complicano, però, quando a Sissi viene chiesta la dichiarazione delle sue collaborazioni, tanto che, pentita e amareggiata, ingenuamente si offre di restituire le somme di tasca propria: “Se volete ve li ridò.” Un’ammissione di colpa?

Samantha Reali piange davanti ai finanzieri: vorrebbe cancellare con un colpo di spugna il passato, restituire il denaro e sparire dalla scena. Tuttavia il presente è lì che bussa alla sua porta e chiede il resoconto. E se è uscita dalla caserma della GdF come semplice informata dei fatti, ora potrebbe rischiare un’accusa per reato di riciclaggio e concorso in concussione. La legge, si sa, non ammette ignoranza.

 

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