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Finiani: soggetti non identificati (e non identificabili)

 
I leader di un nuovo partito e di un nuovo soggetto politico, come prima cosa, si chiedono o dovrebbero chiedersi a chi rivolgersi.

A chi si rivolge Futuro e Libertà per l’Italia?

Agli ex elettori di Alleanza Nazionale? Agli ex missini? Ai centristi? Ai giustizialisti? Agli astensionisti? Ai delusi del PD? Ai delusi dalla Lega Nord? Agli antiberlusconiani? Ai sopravvissuti comunisti?

Il nuovo partito di Fini non si rivolge a nessuno di questi, forse perchè vorrebbe rivolgersi a tutti o alla maggioranza di questi. O forse perchè la verità è che Bocchino & Co vorrebbero rivolgersi ai delusi del PDL, che al momento non esistono.

E non esistono perché essere o non essere berlusconiani, come essere o non essere d’accordo con Berlusconi, perorare o no le sue cause, candidarsi e lasciarsi eleggere con lui, votare o non votare Berlusconi, ha solo due alternative: esserlo o non esserlo, farlo o non farlo.

La legalità, questa "stella polare" che oggi viene stuprata, malmenata, stropicciata, calpestata, abusata, fraintesa... non c’entra niente.

Il dissociarsi dal Grande Capo per "questioni di legalità", perchè qualche finiano, forse un pò in ritardo, si è accorto che essere garantisti è solo un alibi per giustificare l’ingiustificabile, non può tradursi nella nascita di un nuovo partito, ma in una semplice e nobile azione: le DIMISSIONI.

Personalmente non condivido il discorso
 che dal cemento non possa mai germogliare un mazzo di fiori, quel pregiudizio per cui un ex fascista o ex berlusconiano non possa più dire o fare niente di buono, per quello che è stato e per quello che immaginerebbe o predicherebbe di essere in futuro.

Ad un solo patto però:
 che il passato non si cancelli con un semplice reset ("B. è illiberale") , il passato va cancellato rinnegandolo punto su punto, sfidandolo, e non annientandolo.
 
Non è possibile rinnegare il passato, se Urso e Briguglio dichiarano di essere favorevoli al Lodo Alfano: forse dimenticano che ad ottobre Fini ci rinunciò.
 
E non è possibile nemmeno rinnegarlo alleandosi con Vendola, così come dichiarato da Granata: 15 anni alla corte di Berlusconi non si cancellano passando alla parte opposta.
 
I finiani rischiano di essere il fuoco di paglia del momento: ora che hanno tutte le attenzioni mediatiche le sprecano predicando ancora accordi, riaperture, speranze di un dietrofront di Silvio, che dovrebbe "convertirsi alla legalità", magari espellendo Dell’Utri, chiedendo le dimissioni di Verdini, cancellando Cosentino e Feltri.
 
Silvio che dovrebbe "convertirsi alla legalità" (che già suona male), rinnegando i nemici di Fini: ecco perchè i finiani dureranno il tempo di un estate rubata a Belen.

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