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 Home page > Tribuna Libera > Fassina e la sinistra: Dio ce ne scampi e liberi!

Fassina e la sinistra: Dio ce ne scampi e liberi!

Eh no! Fassina che vuole ricostruire la sinistra proprio non ce la posso fare!

 
È a botte di personaggi che volevano ricostruire, che s'è estinta la sinistra. Bertinotti voleva ricostruire l'orgoglio operaio ed è finito a fare il maggiordomo a Palazzo per il futuro multi-trombato Prodi.
 
Vendola voleva ricostruire la dignità di un paese e bla bla bla, e se oggi qualcuno si chiedesse "Vendola chi?!"; farebbe cosa saggia se seguisse le orme del collega ex Vice Ministro senza star lì a far l'offeso come un ragazzino.
 
Persino lo stimatissimo giudice Ingroia s'era messo in testa di ricostruire. Ad oggi non si hanno più tracce né di lui né della lista Rivoluzione Civile, tanto che alcuni hanno azzardato l'ipotesi che si sia trattato di un caso di allucinazione collettiva e che né l'uno ne l'altra siano mai realmente esistiti.
 
Napolitano voleva ricostruire la fiducia del popolo terrorizzato dalla visione apocalittica di un ex comunista assiso sulla poltrona più alta e ha ben pensato di affidare il compito a Mario "Mortimer" Monti, che ha dato l'estrema unzione ad un paese sfinito e già preparato alla bisogna dal nano di Arcore e caravan serraglio appresso.
 
Ora non so voi, ma io di sciropparmi anche Fassina, con le manie da piccolo riesumatore, non ho proprio voglia. 
 
Stefano Fassina, uno di quelli che definisco ribelli a scartamento ridotto, quelli della protesta sempre misurata, educata, discreta, mai troppo scomoda, ingombrante o rumorosa, che scivola via come acqua sulla pietra levigata, generalmente inscenata appena dopo aver votato l'ennesima schifezza voluta dal Partito, sempre fotografato con quell'aria da vittima in eterna minoranza, che da vice Ministro dell'Economia ha fatto la stessa fine dei suoi proclami, è scivolato via senza infamia e senza lode, neanche la soddisfazione di potergli dare, che so, dell'incompetente.
 
Non ha neanche il fegato, il povero Fassina, di ammettere che s'è dimesso perché la battutaccia del nuovo capo del PD gli ha sbattuto sul grugno in tutta la sua crudezza un passato vissuto da ectoplasma, anche se "Fassina chi?!" non glielo aveva detto ancora nessuno, nel partito, hai visto mai che si offende e non vota più tutto quel che gli passa sotto le dita? Tant'è vero che mentre per le dimissioni della Cancellieri GianEnrico Letta ha fatto le barricate con i copertoni dati alle fiamme, le sue sono finite nei trafiletti di cronaca politica dopo un quarto d'ora senza che il governo emettesse fiato, più o meno.

Mi auguro che in un guizzo di lucidità il baldo giovane rifletta e approfitti dell'occasione per godersi una bella pensione anticipata. Per il bene del Paese e di tutte e tutti noi, una volta tanto.

A proposito, buon 2014 a tutte e tutti.

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