Facebook non è una democrazia

Chi è un utente Facebook “consapevole” è senza dubbio al corrente del tentativo di cambiamento unidirezionale dei termini di utilizzo del Social Network, delle successive polemiche e della conseguente svolta “democratica” di Facebook che ha portato al voto degli utenti.
Un voto iniziato ieri, e che si concluderà il 23 Aprile 2009.
Ma l’utilizzo dello strumento del voto risulta efficace in democrazia, e Facebook non è democratico: è una società privata che si chiama Facebook Inc, la quale deve rispondere ai suoi investitori e creare profitti per sopravvivere.
Nulla da eccepire, ma i suoi 200 milioni di utenti non possono essere considerati un popolo e la sua natura di società privata le impedisce la possibilità di esercitare una reale democrazia.
I documenti che vengono sottoposti al voto, rielaborati dopo il commento di utenti ed esperti, denunciano chiaramente questa natura e non potrebbe essere altrimenti.
Nella Dichiarazione dei diritti e delle responsabilità messa al voto, all’Articolo 2, dal titolo Condivisione dei contenuti e delle informazioni si dice:
“Ci concedi una licenza non esclusiva, trasferibile, con il diritto alla cessione in sublicenza, libera da diritti e valida in tutto il mondo che ci autorizza a utilizzare tutti i contenuti IP pubblicati su Facebook o in connessione con Facebook (”Licenza IP”). Questa licenza IP terminerà al momento dell’eliminazione dei contenuti IP o dell’account”
Ma
“tranne nei casi in cui i contenuti siano stati condivisi con altri utenti e questi ultimi non li abbiano eliminati”
Quest’ultima parte dell’articolo, esplicita che quando un utente ha condiviso dei dati con un altro utente (che è poi il motivo fondamentale per cui esiste un Social network), in realtà non si è trattato di una condivisione, bensì dell’invio di una copia, che rimane su Facebook anche se colui che ha condiviso i dati chiude il suo account.
Questo meccanismo priva gli utenti della completa proprietà dei loro dati e ne concede di fatto, potenziale licenza perenne al loro utilizzo.
Nello stesso documento inoltre, all’articolo 12, dal titolo Modifiche si dice:
“Possiamo apportare modifiche per ragioni legali o amministrative previo avviso, ma senza possibilità di replica”
Che manifesta senza ombra di dubbio l’impossibilità di Facebook di svincolarsi dalle sue dinamiche di società privata e di dover agire quando necessario per la sua sopravvivenza, senza possibilità di replica.
E nell’articolo 16 dal titolo Altro si dice:
“Niente di quanto dichiarato nel presente Contratto può impedirci di rispettare la legge”
Che significa che Facebook non potrà mai essere al di sopra delle parti e che una volta condivise, le informazioni e i dati sensibili incautamente postati online, non saranno mai più completamente sotto il controllo dell’utente.
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