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Esperienze pre-morte: un trip, ma non un viag­gio nel­l’al­di­là

Tan­te re­li­gio­ni at­te­sta­no l’e­si­sten­za di mi­ra­co­li, ma nes­su­na di esse – a quan­to ci con­sta – basa la pro­pria fede su di essi. Al­me­no uf­fi­cial­men­te.

Per­ché poi l’u­so dei mi­ra­co­li per ac­cre­di­tar­si è as­so­lu­ta­men­te ge­ne­ra­liz­za­to, sia a fini eco­no­mi­ci, sia a fini di evan­ge­liz­za­zio­ne. L’av­ven­to del me­to­do scien­ti­fi­co, del pen­sie­ro cri­ti­co, del­l’u­so del­la ra­gio­ne su sca­la sem­pre più am­pia è an­da­to di pari pas­so con la ri­du­zio­ne del­le (pseu­do) spie­ga­zio­ni ba­sa­te sul so­vran­na­tu­ra­le. La mi­ra­co­li­sti­ca e i suoi se­gua­ci si sono per­tan­to pro­gres­si­va­men­te ri­fu­gia­ti in al­cu­ne ri­dot­te: una di que­ste, le espe­rien­ze di pre-mor­te, così dif­fi­ci­li da ana­liz­za­re. Al­me­no fino a qual­che gior­no fa.

Non è pro­ba­bil­men­te l’al­di­là, quel­la luce bian­ca che di­ver­si so­prav­vis­su­ti a un in­far­to di­co­no di aver vi­sto, una vol­ta “tor­na­ti” nel­l’al­di­qua. Lo smen­ti­sce uno stu­dio con­dot­to da ri­cer­ca­to­ri del­l’u­ni­ver­si­tà del Mi­chi­gan, i cui ri­sul­ta­ti sono sta­ti pub­bli­ca­ti sul­la pre­sti­gio­sa ri­vi­sta Pro­cee­dings of the Na­tio­nal Aca­de­my of Scien­ces.

Han­no ane­ste­tiz­za­to dei rat­ti e han­no in­dot­to loro un ar­re­sto car­dia­co. Al­tri rat­ti sono sta­ti in­ve­ce asfis­sia­ti. L’e­let­troen­ce­fa­lo­gram­ma av­via­to in pa­ral­le­lo ha ri­le­va­to che nei tren­ta se­con­di suc­ces­si­vi, an­che se il san­gue non flui­va più al cer­vel­lo, l’at­ti­vi­tà ce­re­bra­le era in­ten­sa. Anzi, l’or­ga­no ri­sul­ta­va ad­di­rit­tu­ra so­vraec­ci­ta­to. Come dire: in qual­che modo è un trip, ma non è cer­to un viag­gio nel­l’al­di­là.

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Sol­tan­to po­chi gior­ni fa è pe­ral­tro ca­du­to in di­sgra­zia an­che il dot­tor Eben Ale­xan­der. Un neu­ro­chi­rur­go (quin­di, nel­l’im­ma­gi­na­rio col­let­ti­vo, “uno scien­zia­to”) che as­se­ri­sce di aver vis­su­to espe­rien­ze mi­sti­che du­ran­te al­cu­ni gior­ni di coma pro­vo­ca­to da una me­nin­gi­te, tan­to da po­ter so­ste­ne­re di aver avu­to le pro­ve che un’e­ter­ni­tà di eter­no splen­do­re at­ten­de gli es­se­ri uma­ni dopo la loro mor­te.

Il suo li­bro, Mi­lio­ni di far­fal­le, (Proof of Hea­ven, “Pro­va del pa­ra­di­so” nel­l’o­ri­gi­na­le in­gle­se), pub­bli­ca­to nel­l’au­tun­no 2012 è di­ven­ta­to in fret­ta un bestsel­ler mon­dia­le, an­che gra­zie al­l’en­fa­si che gli han­no dato i mass me­dia. Cin­que mesi fa ne ab­bia­mo scrit­to an­che noi, dan­do con­to del­le re­pli­che ra­zio­na­li­sti­che che ave­va ri­ce­vu­to.

Ad apri­le si era ag­giun­to an­che Mi­chael Sher­mer, che sul Scien­ti­fic Ame­ri­can ha so­ste­nu­to che il li­bro era la “pro­va di un’al­lu­ci­na­zio­ne”, piut­to­sto che del pa­ra­di­so. Un’in­chie­sta del­la ri­vi­sta Esqui­re pub­bli­ca­ta que­sto mese ha in­ve­ce ri­ve­la­to che Ale­xan­der è sta­to so­spe­so o li­cen­zia­to da nu­me­ro­si ospe­da­li, ed è sta­to an­che og­get­to di nu­me­ro­se de­nun­ce – una del­le qua­li per aver al­te­ra­to i re­fer­ti per co­pri­re un er­ro­re me­di­co. Esi­sto­no inol­tre di­ver­se di­scre­pan­ze tra quan­to con­te­nu­te nel li­bro e sue pre­ce­den­ti te­sti­mo­nian­ze. Ale­xan­der si è li­mi­ta­to a re­pli­ca­re “di­fen­den­do ogni pa­ro­la” del suo vo­lu­me, ma la sua cre­di­bi­li­tà sem­bra or­mai de­ci­sa­men­te com­pro­mes­sa.

L’av­ve­ni­re del­l’il­lu­sio­ne del­l’al­di­là, per dir­la con Freud, sem­bra dun­que in­cer­to. Come per le al­tre il­lu­sio­ni del­lo stes­so tipo, be­nin­te­so.

Con buo­na pace di Ste­phen J. Gould, che ri­te­ne­va scien­za e re­li­gio­ne ma­gi­ste­ri non so­vrap­po­ni­bi­li, vi sono fe­no­me­ni che sono real­men­te so­vrap­po­ni­bi­li, e quin­di in­da­ga­bi­li. E dati alla mano, tut­ti i fe­no­me­ni re­li­gio­si che la scien­za ha po­tu­to in­da­ga­re han­no vi­sto ca­de­re le pre­te­se di so­vran­na­tu­ra­li­tà.

Ma non tra­ia­mo con­clu­sio­ni af­fret­ta­te, al­me­no noi: la fab­bri­ca del­le il­lu­sio­ni non ha an­co­ra chiu­so i bat­ten­ti, e non ha nes­su­na in­ten­zio­ne di far­lo.

 

Questo articolo è stato pubblicato qui

I commenti più votati

  • Di (---.---.---.7) 23 agosto 2013 17:17

    Noto ora che l’articolo è dello UAAR. Come dire, un articolo sulla limpidità dei conti dello IOR scritto dall’ufficio stampa del Vaticano. Disinteressato e obbiettivo, proprio.

  • Di (---.---.---.7) 23 agosto 2013 17:15

    Io invece ho visto di recente un documentario in cui diverse persone con casi documentati parlavano delle loro esperienze, e venivano fuori una serie di fatti non spiegabili scientificamente.

    Ognuno creda quel che gli pare, ma non credo proprio che basti l’attività cerebrale di un paio di ratti morti ad autorizzare qualcuno a bollare come "fesseria" qualcosa di cui in realtà non si sa nulla di esatto.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.105) 23 agosto 2013 11:03

    Complimenti all’autore dell’articolo. E’ ora di sfatare questa fesseria. Dico questo non per sentito dire o per aver letto qualcosa sull’argomento: lo dico per aver direttamente vissuto questa esperienza. Ebbene, anche come persona "addetta ai lavori", confermo che in quella esperienza non si trovi nulla di trascendente. Tutto si riconduce a un alterato funzionamento cerebrale. Speriamo che adesso la smettano di seguitare ad agitare surrettiziamente questo argomento nel tentativo di provare qualcosa di presente soltanto nelle loro fantasie e aspettative.

    • Di (---.---.---.7) 23 agosto 2013 17:15

      Io invece ho visto di recente un documentario in cui diverse persone con casi documentati parlavano delle loro esperienze, e venivano fuori una serie di fatti non spiegabili scientificamente.

      Ognuno creda quel che gli pare, ma non credo proprio che basti l’attività cerebrale di un paio di ratti morti ad autorizzare qualcuno a bollare come "fesseria" qualcosa di cui in realtà non si sa nulla di esatto.

  • Di (---.---.---.7) 23 agosto 2013 17:17

    Noto ora che l’articolo è dello UAAR. Come dire, un articolo sulla limpidità dei conti dello IOR scritto dall’ufficio stampa del Vaticano. Disinteressato e obbiettivo, proprio.

  • Di (---.---.---.127) 24 agosto 2013 15:52

    Morendo (o andando vicini alla morte) il cervello rilascia endorfine, sostanze molto simili agli oppiacei.
    Un amico, ex tossicodipendente da eroina, ha avuto una esperienza pre-morte dopo un incidente stradale.
    La descrive come "il più grosso trip della mia vita". Qualcosa di simile ad un overdose, insomma.

  • Di (---.---.---.153) 5 settembre 2013 17:16

    Questo esperimento è un insulto all’intelligenza umana...

  • Di (---.---.---.36) 31 dicembre 2013 06:25

    che articolo imbecille!! ma secondo voi quelle ridicolissime onde cerebrali (DI TOPI!!!!!!) sarebbero la prova che le premorti sono delle allucinazioni?? hahahahahaha!! ma per favore!! ora dopo questa scoperta la gente non crederebbe più alle premorti.....hahahahahahaha! ma certo come no!!
    per quanto riguarda le ridicole accuse allo scienziato, molto probabilmente inventate da marxisti atei isterici come l’autore, stendiamo un velo pietoso! ma anche se fossero vere che cosa centrano con la esperienza che ha avuto????
    la cosa più scema è stato quando hai detto che le persone oramai non credono più ai miracoli e quindi si rifugiano nelle premorti!! che fesseria!!
    i miracoli caro chiunqe tu sia esistono ed esisteranno sempre!! mettetevi l’anima in pace cari marxisti!!!!

    adesso alexander non sarebbe più uno scienziato perchè crede nel soprannaturale?????????? CHE ARROGANZA!! è davvero schifoso come si cerca di demolire l’immagine di una persona solo perchè non la pensa come te!! vedi berlusconi e vannoni!!

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