Erotic horror – racconti dei grandi maestri dell’orrore

Ammetto una piccola delusione nel leggere Erotic Horror – racconti dei grandi maestri dell’orrore. Ma forse dipende solo dal fatto che quando mi accingo a leggere una raccolta di racconti ho sempre aspettative molto alte. Di solito in un racconto un autore riesce ad esprimere il meglio delle sue potenzialità, soprattutto quando si tratta di horror. Non è raro imbattersi in piccoli capolavori, flash duri e crudi, piccole e letali stilettate.

Questa raccolta è invece un insieme di buoni racconti, senza che ne eccella qualcuno. Eppure la rosa degli autori è di prim’ordine. Robert Bloch, Ramsey Campbell, Ron Dee, Harlan Ellison, Dennis Etchison, Stephen Gallagher, Michael Garrett, Patrick Gates, Richard Laymon, Richard Matheson, Robert mcCammon, John Skipp, Craig Spector, Theodore Sturgeon, Thomas Tessier, Lisa Tuttle, Chet Williamson, Paul Wilson e Julie Wilson in rigoroso ordine alfabetico come si succedono anche nel volume.

La raccolta è una selezione di tre raccolte americane: Hot Blood (1989), Hotter Blood (1991) e Hottest Blood (1993), ma in realtà son quasi tutti presi dal primo.

Ci sono ottimi racconti come “Lo strumento del vizio” o “E’ bello trovare un uomo duro” o ancora “L’aggeggio”, ma come detto manca quello assolutamente imperdibile.

Amore e morte, erotismo ed orrore, l’apice dell’estasi che si trasmorma improvvisamente in orrore insostenibile. Si gioca su una delle dicotomie più classiche e in fin dei conti lo si fa quasi sempre bene. Abbiamo il protagonista che cambia sesso, quello che va con le ragazzine, l’altro che cerca l’estasi in tarda età con strumenti erotici estremi. O ancora il rapporto a tre non proprio convenzionale, l’amore di una vita, il tradimento.

Ce n’è per (quasi) tutti i gusti, girando intorno al tema.

Il volume è a cura di Carlo Bordoni.

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