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 Home page > Attualità > Mondo > Ernesto Che Guevara è vivo nell’America Latina di oggi

Ernesto Che Guevara è vivo nell’America Latina di oggi

L’otto ottobre 1967 fa veniva catturato nella Quebrada de Yuro, in Bolivia, Ernesto Guevara, il Che. Sarebbe stato assassinato a sangue freddo il giorno dopo, il 9 ottobre.

Il suo sangue ha seminato in Bolivia, nel cuore della Patria Grande latinoamericana, i frutti nelle lotte di questi anni, per l’acqua, per il gas, per una Costituzione che non escluda gli eredi del Tupac Amaru che per 521 anni non hanno mai smesso di rivendicare la loro dignità.

Il sangue di Ernesto ha costruito futuro nel paese capace di non cedere sul consumo ancestrale della foglia di coca, il paese capace di espellere MacDonald e lo stesso ambasciatore degli Stati Uniti, rappresentante di quel governo che nel 1967 aveva dato l’ordine di premere il grilletto.

Il cammino è ancora lungo ma, nella Bolivia e nell’America di oggi, il Che è più vivo che mai.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.140) 9 ottobre 2013 11:40

    Invece da noi germogliano solo erbacce infestanti!

  • Di (---.---.---.104) 10 ottobre 2013 16:29

    ERNESTO "CHE" GUEVARA ― Il finto eroe la cui bocca diceva una cosa ma i cui occhi e mimica facciale dicevano tutt’altro, anzi, non era nient’altro che un crudele assassino animato dal desiderio di uccidere a freddo i suoi avversari senza mostrare alcuna pietà. Complice dell’altro assassino Fidel Castro, insieme hanno ridotto quella che era una delle più floride economie latino-americane a un campo di prigionia e a un bordello a cielo aperto. I numerosi testimoni citati nel libro di Leonardo Facco mostrano come il mito del buon rivoluzionario sia assolutamente falso e ipocrita. Purtroppo, ai lettori che credono alla vulgata dell’idealista "Guevara" non bastano neppure le testimonianze dirette accecati come sono dall’idolatria verso il "Che" che colpisce anche molti intellettuali e politici contemporanei.

    Jean-Paul Malfatti

    Ps. Quasi tutti i cubani con cui ho fatto conoscenza mi hanno detto la stessa cosa, cioè che lui diceva una cosa ma ne faceva un’altra completamente diversa. Insomma, che "Che" era proprio un guerrigliero dai due volti.

    Sinopsis del libro e la recensione di JP Malfatti

  • Di Jean-Paul Malfatti (---.---.---.104) 10 ottobre 2013 17:40
    Jean-Paul Malfatti

    ERNESTO "CHE" GUEVARA ― Il finto eroe la cui bocca diceva una cosa ma i cui occhi e mimica facciale dicevano tutt’altro, anzi, non era nient’altro che un crudele assassino animato dal desiderio di uccidere a freddo i suoi avversari senza mostrare alcuna pietà. Complice dell’altro assassino Fidel Castro, insieme hanno ridotto quella che era una delle più floride economie latino-americane a un campo di prigionia e a un bordello a cielo aperto. I numerosi testimoni citati nel libro di Leonardo Facco mostrano come il mito del buon rivoluzionario sia assolutamente falso e ipocrita. Purtroppo, ai lettori che credono alla vulgata dell’idealista "Guevara" non bastano neppure le testimonianze dirette accecati come sono dall’idolatria verso il "Che" che colpisce anche molti intellettuali e politici contemporanei.

    Jean-Paul Malfatti

    Ps. Quasi tutti i cubani con cui ho fatto conoscenza mi hanno detto la stessa cosa, cioè che lui diceva una cosa ma ne faceva un’altra completamente diversa. Insomma, che "Che" era proprio un guerrigliero dai due volti.

    Sinopsis del libro e la recensione di JP Malfatti

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