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Enrico Letta: obbiettivo Europa con Expo 2015

"L'obbiettivo non è quello di affossare il Governo, ma di sostenerlo e lavorare insieme", così il neo segretario PD. Del resto il "discorso della vittoria" con il preannuncio di importanti riforme istituzionali quali il superamento del bicameralismo a favore di un più efficiente monocameralismo, l'abolizione delle Province, la riforma della scuola e della cultura lasciavano intravedere da subito orizzonti ben più vasti e lungimiranti.

Tra questi, non più sul piano politico, bensì su quello economico l'Expo 2015. "Un progetto che per l'economia italiana ed il suo rilancio, la sua immagine, ha un'importanza paragonabile a quella delle Olimpiadi del 1960", così il premier Enrico Letta. Non si tratta semplicemente di un obbiettivo Europa per l'Italia, ma di un obbiettivo europeo, che pone quella "questione europea" che ormai va posta ed è imprescindibile. "Siamo chiamati a pronunciarci con urgenza, al di là della "pagliuzza" della differenza tra italiani e tedeschi, francesi ed inglesi etc. sull'Europa. Siamo chiamati a scegliere se avere insieme un ruolo sulla scena del mondo oppure cadere nell'insignificanza. (...) I populismi antieuropeisti che ormai fanno un quarto del parlamento europeo, possono sì giovare per effimerissimi successi elettorali, ma sono destinati a lasciare solo macerie. (...) Quella del potersela cavare benissimo o addirittura meglio da soli è nient'altro che una illusione ridicola..."

Così ancora il premier. Expo 2015 dunque per rilanciare l'Italia e per rilanciare l'Europa: Milano centro di snodo tra Nord e Sud ed Est - Ovest del vecchio continente. Milano per rilanciare l'economia e con essa l'emergenza europea più grande: quella del lavoro, quella dell'occupazione. Ma, quest'emergenza e questo rilancio possono passare solo attraverso la solidarietà per un progetto comune più grande, quello di una vera e completa integrazione, la sfida più difficile per tutti.

Gli obbiettivi dunque sono di grande respiro e molto ambiziosi, similmente le difficoltà. Qui vale ancor più quello che osservava Renzi per il livello nazionale: "Siamo chiamati a farlo e dobbiamo farlo, non abbiamo un'altra possibbilità né ce ne sarà data..." C'è da osservare in merito che le carte in regola Expo 2015 ce le ha, e, soprattutto, ha i numeri per bissare le Olimpiadi del '60 - per restare al paragone - anzi li ha decisamente migliori...

 
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Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.5) 13 dicembre 2013 23:10

    Io vorrei chiedere ai lettori: voi siete mai stati ad una Expo? io no e pochissimi tra i miei amici e conoscenti. E quelli che ci sono stati, ci sono andati solo perché casualmente si trovavano in quel paese.


    Aggiungiamo che il tema "l’alimentazione per il pianeta bla bla bla" non é certo tra i piu appassionanti. Per carità é un argomento serio, ma attira di più una partita di coppa.

    Il mio presentimento é che i visitatori dell’Expo saranno 4 gatti. Poi i numeri verranno falsati per farlo sembrare un successone, questo é chiaro. E questi 4 gatti racconteranno a casa di un paese totalmente disorganizzato, di opere pubbliche piantate a metà, di infrastrutture inesistenti: apriamo gli occhi: il 2015 é tra un anno e 17 giorni e non c’é ancora quasi niente.

    Per la Cina l’expo di Pechino é stata una grande opportunità, ma perché? perché la maggior parte della gente, prima dell’expo, credeva che i cinesi vivessero in tuguri (come vivono molti cinesi in Italia) e invece tutte le televisioni del mondo hanno mostrato architetture favolose, simbolo di un paese tecnologicamente all’avanguardia. 

    Invece in Italia il problema é opposto: l’idea che gli stranieri hanno dell’Italia é forse migliore di quello che l’Italia é realmente, almeno in questo periodo: un paese agonizzante, in mano a una classe dirigente arraffona ed incapace.

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