• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Religione > Emilia (clericalmente) paranoica

Emilia (clericalmente) paranoica

Viviamo nel paese in cui un vicepresidente del Senato può dare dell’“orango” a una ministra senza che si riesca a mettere in discussione la carica che ricopre. Ma se si scrive su Facebook che “Sentinelle in piedi, Forum della Famiglia e vescovo Camisasca sono un bel moloch di conservazione e propagatori di odio”, accade invece che siate censurati dal consiglio comunale.

È quanto accaduto a Dario De Lucia, consigliere di Reggio Emilia. L’ordine del giorno presentato contro di lui, oltre a solidarizzare con il vescovo, conteneva un rieducativo invito all’autocritica, perché “chiunque ricopre un ruolo istituzionale deve attenersi ad atteggiamenti decorosi e rispettosi del ruolo medesimo”. È stato approvato con i voti del centrodestra e di tre Pd: gli altri “democratici” si sono astenuti, così come i Cinquestelle. Unica contraria, l’esponente di Sel.

A Mattia Zucchini, assessore alla cultura a San Giorgio di Piano (BO), è andata un po’ meglio. Si è sbattezzato, e l’ha scritto sul suo profilo Facebook. Tanto è bastato alla lista civica “Insieme per San Giorgio” per denunciare “l’inopportunità nel metodo utilizzato per divulgarla e le possibili ricadute collegate, in ragione della posizione pubblica ricoperta dallo stesso nell’amministrazione di San Giorgio”.

C’era una volta l’Emilia mangiapreti, quella dove era prassi comune il rifiuto dei “nomi dei santi da lunario”. Ora c’è invece l’Emilia protagonista delle liste di clericalate compilate dall’Uaar. Una de-evoluzione, incarnata al meglio da Giovanni Lindo Ferretti: già leader dei CCCP, dichiarati alfieri del “punk filo-sovietico”, è poi diventato fedele alla linea ratzingeriana, tanto da fare l’opinionista per Avvenire.

Tempi duri per la libertà di espressione, quando diventa sempre più difficile distinguere i nipotini del Sant’Uffizio da quelli della Lubjanka. Incide, forse, anche la vicinanza con Rimini e col meeting di Comunione e Liberazione. Un movimento tanto forte che non solo Camisasca, ma anche Luigi Negri (arcivescovo di Ferrara) e Carlo Caffarra (arcivescovo di Bologna fino a pochi giorni fa) ne fanno parte. Tanto potente che le Coop ci fanno tanti affari insieme.

E tanto influente che anche i leader dell’ex Pci lo visitano ad limina avanzando tesi ardite, come quando Bersani cercò di solleticare la platea del meeting affermando che, “se vuole rifondarsi, la sinistra deve partire dal retroterra di Cl”. Bisogna ammettere che ci è praticamente riuscita. C’erano una volta gli asili pubblici di Reggio Emilia, che 24 anni fa Newsweek giudicò i migliori del mondo.

In seguito l’Emilia-Romagna ha però deciso di fare da apripista nazionale allo sdoganamento delle scuole private cattoliche, e oggi l’amministrazione comunale di Bologna le finanzia a piene mani – anche dopo che i cittadini, nel corso di un referendum, le hanno fatto capire che non sarebbe proprio il caso.

Saranno forse gli stessi cittadini che hanno disertato in massa il voto per le elezioni regionali? Perché esprimere voti o opinioni, se non si viene prese in considerazione o si finisce censurati? C’è futuro, in Emilia, per chi dissente da questo andazzo?

Raffaele Carcano

Articolo pubblicato sul blog di MicroMega il 6 ottobre 2015.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità