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Elezioni: quello che si dice nel Regno Unito

Salto nel buio. Stallo. Punto morto. Sono queste alcune delle espressioni utilizzate dalla stampa d’Oltremanica riguardo il risultato delle elezioni politiche italiane. L’altra parola chiave è “mercato”.

Se fino a non molto tempo fa il dominio di Berlusconi e del berlusconismo rimandavano ad una regressione in senso antropologico, oltre che ovviamente politico, in epoca di recessione sono le repliche del mondo della finanza ad attirare le attenzioni degli analisti.

Il timore che dalle urne emergesse un risultato incerto era palpabile alla vigilia del voto, quando la BBC in un articolo comparso on-line il ventidue febbraio spiegava come queste elezioni fossero diverse da quelle precedenti, definite “frequenti” e “trascurabili”. 

Un’altra, ennesima, vittoria del Cavaliere era presentata come uno degli esiti più temibili dalle pagine del Guardian, che snocciolava i dati relativi alle magrissime performance economiche dei governi di destra. Pensiero tutt’altro che stupendo, ma non l’unico capace di creare scompiglio nelle Borse di tutto il mondo, e non più solo nelle cancellerie.

La non vittoria del blocco di centro sinistra guidato da Mr. “Normal” Bersani, dato per favorito anche dagli exit poll, non sembra destare grande meraviglia.

Dopotutto, alle favolose rimonte di Berlusconi e ai repentini cambiamenti d’umore degli abitanti del Belpaese la stampa estera è oramai abituata. Ma stavolta è l’esito del Movimento 5 Stelle a rubare la scena alla rimonta di Berlusconi. Sugli eccessi del leader del centrodestra, sulle sue festicciole, sulle sue miracolistiche promesse, pare non ci sia più molto da dire.

L’imprenditore di Arcore ha lasciato spazio al contabile di Genova, al comico prestato alla politica che come Berlusconi ha puntato tutto sui media, ma su quelli nuovi e non sui canali commerciali. Il parallelo Berlusconi – Grillo funziona anche in terra di Sua Maestà, ma qui, con lieve differenza. Grillo non è liquidato come comico indiavolato tout court, se, sempre il Guardian scrive che “sa leggere i dati economici delle società in un modo che sfugge a molti giornalisti così come a molti politici”.

Nel confusissimo scenario attuale, la vittoria del suo Movimento è una delle certezze. L’altra? La disfatta dell’ex “super” Mario Monti, ricordato come efficacissimo commissario europeo ma incapace di mettere a punto una strategia elettorale che andasse oltre dichiarazioni da lingua biforcuta che poco si intonavano col suo aplomb da professore bocconiano.

Di fronte al modestissimo risultato della componente centrista, la soluzione presentata fino a pochi giorni fa, ovvero un’alleanza tra Bersani e Monti, non appare più realistica; un governissimo che si proponesse di guidare l’Italia lungo un tunnel che appare infinito, non arriverebbe forse all’estate.

La stampa del Regno Unito tiene così un occhio sonnecchiante verso altre, non lontane, italian elections e un altro, preoccupato, sugli indici di borsa.

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