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Elezioni in Portogallo, trionfo per il premier Costa

Mancano ancora i voti dall’estero, ma la riconferma al governo per il leader socialista Antonio Costa appare ormai certa.

di Alessio Vernetti e Salvatore Borghese

 

Ieri si sono svolte le elezioni parlamentari in Portogallo. L’esito è stato un trionfo per il premier uscente Antonio Costa, leader del Partito Socialista, che ha ottenuto 106 seggi su 226, cioè 21 in più rispetto alle elezioni del 2015. In realtà i seggi totali sono 230, ma i quattro seggi mancanti, riservati ai portoghesi residenti nel resto d’Europa (due scranni) e nel resto del mondo (altri 2 scranni), non sono ancora stati assegnati perché lo scrutinio è ancora in corso.

Forte del 36,7% dei voti validi, Costa si avvia dunque verso una riconferma, ma – senza considerare i 4 seggi per l’estero – ha bisogno dell’appoggio di almeno altri 8 deputati per poter tornare al governo. Sicuramente questo appoggio non verrà dal Partito Socialdemocratico, principale forza di centrodestra che ha eletto 77 deputati, ossia 9 in meno rispetto alla precedente tornata elettorale. Il PSD, che con il 27,9% ha trionfato in 4 distretti su 18 più Madeira, è comunque la seconda forza politica del Paese. In tutti gli altri distretti più le Azzorre, invece, hanno trionfato i socialisti, come possiamo vedere in questa mappa interattiva di Observador.

In rosa i distretti vinti dal Partito Socialista, in arancione quelli in cui ha trionfato il Partito Socialdemocratico.

Quando Costa formò il governo nel 2015, aveva ottenuto l’appoggio esterno del Blocco di Sinistra, del Partito Comunista e dei Verdi. A queste ultime elezioni, le ultime due forze si sono coalizzate in un’unica lista, chiamata Coalizione Democratica Unitaria, che ha ottenuto il 6,5% dei voti validi e 12 seggi, mentre il Blocco di Sinistra si conferma la terza forza politica del Paese lusofono con il 9,7% dei voti validi e 19 seggi. Ci sono dunque tutte le condizioni per un ritorno al potere di Costa.

Nel centrodestra, il Partito Popolare (CDS-PP) elegge 5 deputati, 13 in meno rispetto al 2015. Il Partito Animalista potrà appoggiarsi su 4 parlamentari, mentre altre 3 liste (Chega, Iniciativa Liberal e Livre) avranno ciascuna un solo deputato.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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