• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Politica > Elezioni 2013, Monti ha già vinto?

Elezioni 2013, Monti ha già vinto?

Aggiorniamo il nostro precedente articolo “Monti e la dittatura dello spread”. Lì avevamo scritto questo:
“Alternativamente si possono fare altre previsioni: Monti scatena i poteri forti prima delle elezioni e può farlo in tre modi diversi: con un’impennata dello spread e la creazione di un clima di terrore mediatico, che metterebbe Bersani alle strette e lo costringerebbe ad un'alleanza con Monti, cosa che potrebbe far aumentare i consensi elettorali per l’ex premier; con un attacco mediatico e giudiziario contro i partiti avversari di Monti allo scopo di fargli perdere consenso e rendere il terzo polo sempre più determinante”. 

Lo spread ha iniziato gradualmente a risalire e probabilmente aumenterà ulteriormente vicino alle elezioni, ma la cosa interessante è che, come da noi predetto, si è scatenato puntualmente l’attacco mediatico-giudiziario sul centrosinistra attraverso lo scandalo MPS e il nuovo filone di indagini in Lombardia, con molti consiglieri di centrosinistra indagati per aver sperperato denaro pubblico.

Sicuramente si può obiettare che questo non favorisce direttamente Monti, ma questo in realtà non ha nessuna importanza, perché lo scopo primario è indebolire il centrosinistra ed è irrilevante che crescano il centrodestra, Grillo o Ingroia, perché tanto nessuno di loro ha possibilità di vincere, invece è fondamentale indebolire Bersani che così dovrà inevitabilmente chiedere l’appoggio del professore.

Possiamo quindi aggiornare i possibili scenari post elettorali che essenzialmente sono 3:


1) Il centrosinistra e il centrodestra mantengono le percentuali rilevate dagli ultimi sondaggi. Bersani ha tranquillamente la maggioranza alla Camera, ma non al Senato e quindi probabilmente si sgancia da Vendola e si allea con Monti ed avrebbe comunque una risicata maggioranza al Senato (dato che Vendola porterebbe all’opposizione una ventina di senatori). La conclusione più probabile di questo scenario è un tandem Bersani presidente del Consiglio e Monti presidente della Repubblica. PROBABILITÀ DI REALIZZAZIONE: ALTA.

2) I risultati rimangono gli stessi di prima o magari con un centrosinistra ancora più indebolito, quindi sganciandosi da Vendola e alleandosi con Monti, comunque non riesce ad avere la maggioranza; dal centrodestra non arriva nessun appoggio e quindi si forma un governo di transizione per fare una nuova legge elettorale e andare di nuovo a votare a giugno o a settembre. PROBABILITÀ DI REALIZZAZIONE: MEDIO-BASSA.

3) Grazie ai recenti scandali e al tour elettorale di Beppe Grillo e all’offensiva pubblicitaria di Berlusconi, il centrosinistra arretra pesantemente nei sondaggi e quindi al Senato, sganciandosi da Vendola per allearsi con Monti, non avrebbe comunque la maggioranza. Possibilità di un accordo con il centrodestra per un governo di unità nazionale, tra PD, Lista Monti e Pdl, con SEL esclusa a sinistra e Lega Nord, Fratelli d’Italia e La Destra esclusi a destra. Probabile incarico a Monti come presidente della Repubblica e presidenza del Consiglio ad un personaggio accettato da entrambe le parti. Oppure al contrario presidenza del Consiglio a Monti e presidenza della Repubblica ad una figura superpartes.
PROBABILITÀ DI REALIZZAZIONE: MEDIO-BASSA.

Questi sono, secondo il nostro parere, i tre scenari più probabili di queste elezioni. Si dimostra, quindi, come i recenti scandali che stanno indebolendo il PD e l’eventuale risalita del Cavaliere e del Movimento Cinque Stelle, sono un assist al professore, che si trova sempre più nella posizione di poter dettare le regole. Inoltre l’eventuale esplosione dello spread e la spinta dell’Unione Europea e della Germania per un ritorno dell’ex premier rendono reale la possibilità che con il 10-15% dei voti, Mario Monti sia il vincitore delle prossime elezioni. E queste deve far riflettere sullo stato della nostra democrazia. Se così si può chiamare.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.9) 4 febbraio 2013 18:18

    Visto che ti è andato male il primo vaticinio adesso ci riprovi ??!!

    Ma perché non la smetti di fare lo stregone ed eserciti la tua intelligenza su cose più concrete???

  • Di (---.---.---.201) 10 febbraio 2013 12:49

    Voto utile >

    Fino a cinque mesi fa teneva banco il Monti-bis.
    Ora la domanda del giorno è se Bersani e Monti si alleeranno.
    Quesito sostenuto dalla possibilità che il Centrosinistra non ottenga una “solida” maggioranza anche al Senato.

    Vediamo le implicazioni.
    Invano tentare di stilare un programma di governo che sintetizzi i differenti progetti politici. Il Centrosinistra si ripropone di incidere e correggere alcune storture “rigoriste” delle riforme volute dai “tecnici”. Monti “non digerisce” le analisi e le posizioni di una certa sinistra “conservativa”.
    Distanze che appaiono incolmabili.

    Resta ancora una formula, più gestibile. Quella del cosiddetto “appoggio esterno”.
    Ed ecco la vera domanda.

    Chi vorrà assumersi la responsabilità di rigettare anche tale formula e di tornare alle urne?
    Casini e Fini non possono certo permettersi di “vaporizzare” il Terzo polo.
    Con un diniego, tra l’intransigente e l’altezzoso, Monti, che dice di “rischiare tutto” salendo in politica, passerebbe dal ruolo di “salvatore” del paese a quello di “affossatore” della neonata legislatura.
    Non solo.
    Da un ritorno alle urne ne trarrebbe vantaggio solo la coalizione di Berlusconi.

    Non c’è “voto utile” senza la governabilità.
    Il tempo non cancella le Voci dentro l’Eclissi di uomini esempio di impegno, responsabilità …

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares