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Eiaculazione precoce: quando la medicina si chiama “amore”

L’eiaculazione precoce, nel manuale psichiatrico DSM-5, è contenuta nella sezione delle disfunzioni sessuali. Può essere presente da sempre sin dai primi rapporti, insorgere ad un certo punto della vita, oppure presentarsi solo in alcuni casi particolari senza essere generalizzato. Per una corretta valutazione è importante prendere in considerazione fattori riguardanti le caratteristiche del partner, della relazione, della vulnerabilità individuale, della cultura di appartenenza e dei fattori medici concomitanti.

L’eiaculazione precoce è definita come “una modalità persistente o ricorrente di eiaculazione che si verifica durante i rapporti sessuali, circa un minuto dopo la penetrazione vaginale e prima che l’individuo lo desideri” (APA, 2013). I sintomi sono presenti per un periodo di almeno 6 mesi e per almeno il 75% dei rapporti sessuali, e l’individuo non è in grado di controllare la sua eiaculazione. L’eiaculazione precoce riguarda anche le coppie omosessuali, può verificarsi anche in assenza della penetrazione e può essere causa di problematiche psicologiche e del funzionamento generale della vita dell’individuo che può tradursi in perdita di autostima, mancanza di controllo, disagio personale, diminuzione della soddisfazione sessuale, difficoltà nel concepimento e conseguenze avverse nella relazione con il partner.

Vivere l’eiaculazione precoce nella coppia

EMOZIONI E CONSEGUENZE PSICOLOGICHE. Le emozioni prevalenti negli individui con eiaculazione precoce sembrano essere l’imbarazzo e la vergogna per non riuscire a soddisfare il partner, questo comporta un abbassamento dell’autostima, sentimenti di inferiorità, rabbia e delusione con se stessi. Inoltre a subirne le conseguenze è anche la soddisfazione di vita, con possibili sintomi depressivi ed un’attività coitale ridotta (Abdo, 2016). Esistono anche altri studi che dimostrano una presenza concomitante tra eiaculazione precoce e depressione, ad esempio, in una ricerca del 2013, il 26,7% tra i soggetti valutati ha evidenziato questa correlazione (Zhang et al, 2013).

Una caratteristica comune a questo disturbo è anche l’ansia, che contribuisce al mantenimento della disfunzione sessuale. Bisogna sottolineare che non esiste un nesso di causalità tra i due aspetti, non si può dunque affermare che l’eiaculazione precoce insorge in seguito a problemi d’ansia precedenti. Inoltre, non sembra chiara l’entità dell’ansia in questi soggetti, se essa sia generalizzata oppure specificatamente sessuale (Abdo, 2016). Una ricerca ha individuato la presenza di tratti di personalità di nevroticismo in soggetti con eiaculazione precoce, ovvero caratteristiche di ansia, timidezza, insicurezza, infelicità, ostilità e rabbia (Silvaggi et al. 2016). Un altro studio ha osservato la presenza di alessitimia (Simonelli et al. 2008), ovvero una difficoltà nell’identificare i propri sentimenti, nel trovare le parole per descriverli, difficoltà nei processi immaginativi e uno stile cognitivo orientato all’esterno ( Taylor, Bagby, Parker, 1997).

 DISFUNZIONI SESSUALI NEL PARTNER. Le donne in relazione con uomini che presentano eiaculazione precoce hanno dimostrato di essere più a rischio di stress legato alla sessualità, soprattutto nelle partner che a loro volta presentavano una disfunzione sessuale (Riley & Riley, 2005). Effettivamente è stato osservato che le donne in relazione con questi individui presentano anch’esse una disfunzione sessuale nel 78% dei casi, oppure, nel 48,2% ( ed il 40% in un altro studio), due o più di questi disturbi (Hobbs et al. 2008; Kaya et al. 2015). Questi dati non vanno interpretati come causali l’uno dell’altro, non è infatti dimostrato che la disfunzione sessuale nella donna insorga in seguito agli effetti psicologici del partner con eiaculazione precoce. Secondo gli autori la spiegazione potrebbe risiedere nella mancanza di connessioni, di senso di intimità e di elevata preoccupazione presente nell’uomo. Infine è stato osservato un possibile collegamento nelle coppie formate da due uomini tra l’eiaculazione precoce e sintomi legati al basso tratto urinario (Shindel et al. 2012).

 LA RELAZIONE DI COPPIA. Uno studio composto da 2276 soggetti afferma che non vi è differenza nella presenza di eiaculazione precoce tra coppie omosessuali ed eterosessuali (Breyer et al. 2010). Altri sostengono invece che nelle coppie formate da due uomini questo disturbo sia alquanto raro, rispetto ad esempio all’eiaculazione ritardata (Leuillet et al. 2013). Secondo Shindel e collaboratori (2012), alcune caratteristiche osservabili in una coppia omosessuale che indicano la presenza di eiaculazione precoce possono essere la giovane età, il basso numero di partner avuti nella vita o disfunzioni del basso tratto urinario. Nelle coppie eterosessuali, il 22,8% delle 1463 donne che ha preso parte ad uno studio, ha affermato di aver terminato la relazione con il partner, a causa dell’eiaculazione precoce (Burri et al. 2014). Evidentemente queste donne considerano la durata nel rapporto sessuale come una caratteristica fondamentale tale da non aspettare che l’uomo possa cercare di risolvere il problema, ad esempio con la psicoterapia. Come affermano Graziottin e collaboratori (2011), nella pratica clinica si ricorre spesso ad interventi psicologici che coinvolgono entrambi i soggetti della coppia; è importante considerare infatti il punto di vista della donna riguardo al problema, in questo modo il professionista può lavorare anche sugli aspetti specifici suggeriti dal partner. Le donne in queste relazioni riportano delle conseguenze sia dal punto di vista della soddisfazione sessuale e dell’orgasmo, che dal punto di vista della sofferenza psicologica. L’eiaculazione precoce non sembra essere un problema del singolo, bensì della coppia e porta conseguenze per entrambi, come irritabilità, insoddisfazione, senso di intimità alterato ed una divisione emotiva tra i due. A supporto di quanto detto, le partner hanno mostrato avere una percezione di bassa soddisfazione nella relazione sessuale (Hobbs et al. 2008), un impatto negativo sulla qualità della vita, sulle relazioni interpersonali, psicosociali, a volte addirittura superiori all’uomo stesso (Rosen & Althof, 2014).

 CULTURA DI APPARTENENZA. Nei loro ultimi libri, Ilaria Consolo (2017) e Fabrizio Quattrini (2017), approfondiscono molto la questione della cultura, la società e quindi gli stereotipi ad essi collegati all’interno della sessualità. Appare evidente quanto l’uomo sia legato alle dimensioni del pene e alla durata del rapporto sessuale e della sua “prestazione” a letto, e di come questi aspetti siano riflesso di virilità e mascolinità. Allo stesso tempo, le emozioni vengono messe da parte, poiché considerate fonte di debolezza e non adatte al genere maschile. La donna del terzo millennio ha conquistato innumerevoli diritti rispetto al passato, molte rivendicano il proprio diritto alla sessualità e ad un piacere pieno, e ciò può spaventare gli uomini soprattutto coloro con minori risorse emotive, soggetti ad esperienze di inadeguatezza e di inquietudine, sentimenti spesso alla base delle disfunzioni sessuali. L’uomo dovrebbe semplicemente sentirsi libero di essere se stesso, dal punto di vista sessuale e psicologico, liberandosi dai tabù e dagli stereotipi culturali.

Si può affermare quindi che a prescindere dall’orientamento sessuale dell’uomo, esista un punto cardine fondamentale, ovvero che l’eiaculazione precoce è un problema che non riguarda solo il singolo individuo ma la coppia nella sua interezza. Bisogna essere consapevoli che la soluzione esiste, soprattutto dal punto di vista psicologico e che affrontare insieme questa possibilità, promuovendo la comunicazione, può aiutare a trovare la strada giusta per entrambi.

 

A CURA DEL TIROCINANTE: Manuel Luciani

TUTOR: Davide Silvestri

 

BIBLIOGRAFIA

  • Abdo C.H. (2016), The impact of ejaculatory dysfunction upon the sufferer and his partner. Translational andrology and urology. 5(4): 460-469
  • American Psychiatric Association. (2013), Diagnostic and statistical manual of mental disorder, fifth edition.American Psychiatric Publishing
  • Breyer B.N., Eisenberg M.L., Smith J.F. Shindel A.W. et al. (2010), The impact of sexual orientation on sexality and sexual practices in North american medical students. Journal of sexual medicine. 7(7): 2391-4000
  • Burri A., McMahon C.G., Giuliano F., Porst H. (2014), Female partner’s perception of premature ejaculation and its impact on relationships breackups, relationship quality, and sexual satisfaction. Journal of sexual medicine. 11(9).
  • Consolo I. (2017), Il piacere femminile. Scoprire, sperimentare e vivere la sessualità. Giunti Editore: Firenze
  • Graziottin A., Althof S. (2011), What does premature ejaculation mean to man, the woman, and couple? Journal of sexual medicine. 8(4): 304-9.
  • Kaya C., Gunes M., Gokce AM. et al. (2015), Is sexual function in female partners of men with premature ejaculation compromised? J Sex Marital Ther .41:379-83.
  • Hobbs K., Symonds T., Abraham L. et al. (2008), Sexual dysfunction in partners of men with premature ejaculation. Int J Impot Res. 20:512-7.
  • Leuillet P., Droupy S., Cour F. (2013), Male sexual dysfunctions and homosexuality. Progrès en Urologie.23(9): 727-33.
  • Quattrini F. (2017), Il piacere maschile. # sessosenzatabù. Giunti Editore: Firenze
  • Riley A., Riley E. (2005), Premature ejaculation: presentation and associations. An audit of patients attending a sexual problem clinic. The international journal of clinical practice. 59(12): 1482-1487.
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  • Silvaggi M., Michetti P. M., Rossi R., Fabrizi A., Simonelli C. (2016), Tratti di personalità in uomini con disfunzione erettile e/ eiaculazione precoce. Rivista di sessuologia scientifica. 40-43.
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  • Zhang X., Gao J., Liu J. et al. (2013), Prevalence rate and risk factors of depression in outpatients with premature ejaculation. Biomed Res Int. ;2013:317468
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