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Egitto, scontri tra cristiani e islamici: tredici morti

Dopo la notizia della morte di una donna copta, a seguito di tafferugli tra cristiani copti e musulmani nella capitale egiziana (Ultimissima di ieri), il bilancio si aggrava. Si registrano ora almeno 140 feriti e tredici morti in varie zone della città durante i disordini. I manifestanti cristiani, dopo aver occupato tratti di tangenziale vicino il quartiere di Moqattam, sarebbero stati attaccati da musulmani con lancio di pietre, molotov e altri oggetti. L’esercito è intervenuto poi, cercando di sedare gli scontri che intanto si erano accesi. Ma secondo padre Yohanna della chiesa della Santa Vergine di Moqattam, è stato proprio l’esercito a sparare sulla folla. L’avvocato copto Naguib Gabrail ha dichiarato che 8 dei morti sono cristiani. Molti danni si registrano anche nel quartiere di Mashier Narr, dove sono state date alle fiamme diverse case, aziende e automobili di copti.

Le forze dell’ordine confermano di aver rilasciato il vescovo copto Metaos, arrestato con l’accusa di aver falsificato i documenti di una donna passata dall’islam al cristianesimo. Il rilascio era stato da giorni chiesto da migliaia di manifestanti cristiani, che hanno occupato la piazza antistante la sede della tv di stato.

Intanto Mohamed Badie, guida suprema dei Fratelli Musulmani, ha preso le distanze dalle violenze, criticando “i tentativi di residui del vecchio regime” di “riaccendere le discordie”. Ha quindi invitato tutti a “proteggere lo Stato” e “le sue istituzioni a rispettare la legge”: “il popolo deve unirsi per sostenere le nostre forze armate e il consiglio dei ministri”, ha dichiarato.

Valentino Salvatore

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