• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Mondo > Egitto, nuove leggi contro il terrorismo alla firma del presidente

Egitto, nuove leggi contro il terrorismo alla firma del presidente

Sono ben due le bozze di legge contro il terrorismo sottoposte il 3 aprile alla firma di Adly Mansour, presidente ad interim dell’Egitto. Potrebbero essere ratificate e dunque entrare in vigore in ogni momento e dare un altro duro colpo allo stato di diritto nel paese nordafricano.

Dopo il colpo di stato che il 3 luglio 2013 ha deposto Mohamed Morsi, in tutto il paese – soprattutto nel nord del Sinai – sono aumentati gli attentati contro edifici governativi, posti di blocco, personale di sicurezza e altri obiettivi militari e civili.

Le autorità militari egiziane hanno ovviamente il dovere di proteggere la popolazione e impedire azioni del genere.

Tuttavia, la definizione di terrorismo contenuta nelle due bozze di legge è così vaga da poter essere usata per allestire un processo anche contro il più pacifico degli oppositori. È terrorismo – si legge – ogni azione destinata a “danneggiare l’unità nazionale, le risorse naturali, i monumenti […] a nuocere al lavoro degli organi giudiziari, degli organismi regionali e internazionali in Egitto e alle missioni diplomatiche e consolari”. E ancora, “ogni comportamento o atto preparatorio di azioni che intendano danneggiare le comunicazioni o il sistema informativo, il sistema bancario e quello finanziario così come l’economia nazionale”.

Una definizione del genere è in grado di criminalizzare gli scioperi e le manifestazioni pacifiche nelle scuole, nelle università e attorno alle moschee, dove si concentrano attualmente le iniziative dell’opposizione della Fratellanza musulmana.

La Fratellanza musulmana è stata dichiarata “gruppo terrorista” lo scorso dicembre, nonostante non sia stata fornita alcuna prova concreta sui legami – asseriti dalle autorità – tra questa organizzazione e il gruppo armato Ansar Bayt al Maqdis (I partigiani di Gerusalemme), che ha rivendicato gran parte degli attentati degli ultimi mesi.

Secondo le nuove bozze di legge, l’appartenenza a un gruppo terrorista può essere punita con 10 anni di carcere. Migliaia di fratelli musulmani rischiano quell’incriminazione e quella condanna.

Si prevede poi l’aumento dell’uso della pena di morte, che potrà essere applicata anche nei confronti di chi fonda, dirige o amministra un gruppo terrorista pur se le sue azioni non provocheranno perdite di vite umane.

Un’altra pericolosa disposizione è quella che consentirebbe alle forze di sicurezza di trattenere in custodia un sospetto da tre a 10 giorni prima di comparire di fronte a un magistrato. È proprio questo il periodo in cui i detenuti corrono i rischi maggiori di essere torturati. A ciò va aggiunto che le leggi all’esame del presidente Adly Mansour non escludono espressamente l’uso di confessioni estorte con la tortura come prove giudiziarie.

Altri articoli prevedono fino a tre anni di carcere per chi insulta verbalmente un impiegato pubblico, un pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni o un membro delle forze di sicurezza, l’aumento dei poteri di controllo sui conti bancari e d’intercettazione telefonica senza autorizzazione giudiziaria e la possibilità che il presidente possa dichiarare lo stato d’emergenza senza approvazione parlamentare.

Se le nuove leggi verranno approvate – ha commentato Amnesty International - l’Egitto tornerà ai tempi delle leggi emergenziali di Hosni Mubarak.

Stupisce come tanto fervore sicuritario non riesca a fermare l’inferno quotidiano che, da quattro anni, migliaia di rifugiati eritrei vivono nelle mani di tribù beduine del Sinai. Su questa vicenda allucinante è stato rotto il silenzio da “Sound of torture”, della mediaattivista israeliana Keren Shayo, recentemente proiettato a Milano al festival “Sguardi altrove”.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità