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Edoardo Bennato: “Ragazzi, non ascoltate i grilli parlanti, conquistate il vostro futuro”

Il 20 novembre è uscito il suo tanto e atteso album “Non c’è”, anticipato dal singolo che porta lo stesso nome del disco. Otto singoli inediti e quattordici brani rivisitati in una nuova veste, capolavori assoluti che, al solo ascolto, sembrano scritti oggi.

“Non c’è” è l’ennesimo progetto musicale di successo che vede il ritorno sulla scena di uno dei più rivoluzionari della musica cantautorale di tutti i tempi. Edoardo Bennato, ancora una volta, grazie alla sua indiscussa vena ironica e dissacrante, da vero sognatore e incantatore delle parole, riesce a fornirci un’ampia rappresentazione descrittiva della società odierna che, con i suoi paradossi e le sue problematiche, rischia di non prendersi troppo sul serio.

In questa intervista, il cantautore partenopeo che, nella copertina dell’album è raffigurato al centro di una prima pagina di un quotidiano, ci parla di questo progetto. In una realtà dalle prospettive latitudinali incerte, questo album ci insegna di avere il coraggio di mandare avanti le proprie idee e gli ideali di vita, senza avere la paura di andare controcorrente.

 

Finalmente, ci siamo. “Non c’è” è il nuovo album, registrato interamente a Napoli. Otto inediti e quattordici classici riarrangiati. Ci parla di questo nuovo lavoro?

“Non c’è è il frutto di una mediazione tra il nuovo ed il passato. Mi sono reso conto che brani come “bravi ragazzi”, “una di notte c’è il coprifuoco e pensare che, all’inizio, sembrava quasi un gioco”, oppure “salviamo il salvabile”, “io me la vedo brutta, ma salviamo il salvabile”, queste “canzonette” sembrano scritte adesso”.

 

La copertina lo raffigura al centro di una prima pagina di un quotidiano, con titoli e stralci di alcuni brani contenuti al suo interno a mo’ di articoli. Com’è nata questa idea?

“Nasce proprio dell’attualità delle canzoni e, quindi, ho creduto fosse giusto che la copertina richiamasse la prima pagina del giornale di oggi, anzi di domani”.

 

Il disco è stato anticipato dal singolo che dà il nome al progetto. Un titolo evocativo per il contesto che stiamo vivendo.

“Si, in effetti, viviamo un periodo sospeso. Non ci sono tante cose al momento. Mi piaceva immaginare questo ragazzino che suona la sua musica, senza scendere a compromessi: la regala”.

 

Nell’album, sono presente molti duetti, con artisti del calibro di Morgan, Clementino e suo fratello. Com’è stato lavorare con loro e che cosa le hanno trasmesso in ogni interpretazione?

“Mio fratello Eugenio è sempre presente nei miei lavori. Morgan è geniale, un vero Mozart dei giorni nostri. Clementino è “nu scugnizzo” come me”.

 

Da sempre, a contraddistinguere, gran parte dei suoi testi, è l’ironia. Quanto è stata ed è importante per lei questa attitudine ad ironizzare sui paradossi della società?

“Tanto mi posso permettere di ironizzare sui paradossi che ci circondano, perché prima ironizzo su me stesso: “Tu sei forte, tu sei bello, tu sei imbattibile, tu sei incorruttibile, tu sei un…cantautore”.

 

Ha, in mente, dopo gli sviluppi della pandemia, un progetto dal vivo?

“Mi auguro che si possa tornare a suonare dal vivo, ma non sarà semplice, purtroppo”.

 

Tra le tematiche affrontate nelle sue canzoni, una che le sta particolarmente a cuore è la generazione giovanile. Che cosa sente in questo momento di difficoltà e, in generale, cosa consiglierebbe ai giovani per approcciarsi al futuro?

“Per i ragazzi, è un tempo duro. Devono darsi da fare per conquistare i loro sacrosanti diritti. Abbiamo consegnato loro una marea di problemi, dal clima al lavoro, al debito pubblico, ecc. Il mio consiglio è cercare di evitare i “gatti e le volpi”, i “grilli parlanti” e andare per la loro strada in cerca del futuro”.

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