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Economia: le bufale dai giornali

Oggi sui giornali prosegue il fallout di minchiate commenti, dichiarazioni, prese di posizione, elucubrazioni di una classe politica scossa per il fatto che la realtà continua ad essere terribilmente cocciuta. È un triste replay di ossessioni e furbizie, con codazzo di una stampa che tenta disperatamente di non prendere a sua volta troppi ceffoni, dalla realtà e dai “referenti” di turno.

Il ministro Padoan, intervistato in un forum sul Sole, lamenta la scarsa trasparenza delle decisioni della vigilanza della Bce. E provare a fare una telefonata ad Ignazio Angeloni e Fabio Panetta? Magari aiuta, chissà. Nel corso dello stesso forum, Padoan elargisce alcune pillole di saggezza. Ad esempio, sull’adeguatezza dei 20 miliardi di aiuti pubblici previsti per il settore bancario:

 

Quando da piccolo chiedevo quanti cavalli ha la Rolls Royce mi si rispondeva «sufficienti»

Il che suggerisce che l’infanzia del ministro non deve essere stata semplicissima. Si passa poi alla serie “chi ha avuto, ha avuto”:

Ma chi ha comprato sul secondario a prezzi bassi sarà risarcito a 100? E che accade ai risparmiatori retail che hanno comprato altri subordinati?
«In discussione non è se sia giusto ma se è utile farlo per il bene della banca. Non si può escludere che in linea di principio qualcuno possa trarne vantaggio, ma è altrettanto evidente che di fronte alla prospettiva possibile di 40 mila cause individuali il rischio di soccombere è così alto che il meccanismo minimizza gli effetti negativi e massimizza la tutela anche per l’azionista Stato»

Che tradotto conferma quanto dicevamo giorni addietro: se qualche “retail” ha comprato l’Upper Tier II 2018 a 50, ora la vedrà concambiata con un bond senior MPS a 100. E tutto solo perché si è deciso che “quella” emissione è il fulcro del problema. Spoiler: non lo è, o almeno non in via esclusiva. Ma Padoan introduce anche un nuovo criterio, evidentemente sostitutivo dei questionari Mifid, per capire se un risparmiatore “sa il fatto suo”:

«Altre emissioni disponibili anche al retail hanno tagli minimi intorno ai 50 mila euro, che indicano implicitamente che l’acquirente è un soggetto che sa quello che fa. Per i casi specifici di chi ritiene di avere subito un torto ricordo che esiste il ricorso alla giustizia ordinaria»

Interessante, non trovate? Altra domanda dal forum del Sole:

«Nella vigilanza della Bce l’Italia è poco rappresentata. Potrebbe influire una presenza maggiore di esponenti italiani nei luoghi chiave dove si assumono le decisioni?»

Scusate, l’Italia ha due esponenti su 32, di cui uno (Angeloni) attualmente nel Direttivo. Di che stiamo parlando, esattamente?

Sulla commissione d’inchiesta sulle banche, l’opinione di Padoan:

«Quello specifico sulla commissione d’inchiesta è un dibattito che lascio al Parlamento. Detto questo, la questione bancaria in Italia ha una sua storia e auspico solo una cosa, anche se non è il mio mestiere: che non sia affrontata solo sul piano tecnico e macro-economico perché come cittadino mi auguro che sia affrontata sul piano giudiziario. Perché ci sono responsabilità di singoli manager che hanno prodotto danni rilevanti a investitori, azionisti, risparmiatori e imprese. Queste responsabilità vanno sanzionate, e nel nostro Paese non è stato ancora fatto abbastanza, perché se non c’è una sanzione per i comportamenti scorretti alla fine chi pensa che le banche siano il male si convince di aver ragione»

Ministro, alla lista dei cattivi aggiungiamo anche tutta la vigilanza italiana degli ultimi dieci anni, magari. Può sempre servire, non trova? E come andrà il 2017?

«Il 2017 sarà un anno con più crescita trainata dai fondamentali. Ci sarà, spero, un po’ più di inflazione e tutte queste cose insieme cambiano il sentiment e facilitano il ritorno alla normalità. Poi c’è l’incertezza politica, che vedo come problema più per altri Paesi che per l’Italia»

E lasciate stare i funghetti allucinogeni, caxxo! Menzione d’onore per questa domanda del Sole al ministro:

Ma c’è troppa Francia in Italia?

Dev’essere così, infatti. Troppa Francia in Italia e troppo di altro negli acquedotti. Però è bene sapere che abbiamo mandato un avvertimento ai mangiarane, come ci informava ieri Repubblica: abbiamo in ostaggio una loro banca. Ah no, aspetta:

 

Unicredit, nota banca francese. Che pena, i giornali-pizzino, spesso per zelo e non per realtà

 

Nel frattempo, fresca di giornata, vi segnaliamo che abbiamo scoperto perché Deutsche Bank ha recuperato circa il 70% dai minimi di questa estate:

 

@federicofubini Andiamo avanti con le unghie sui vetri, mi raccomando. Abbiamo visto l'andamento di mercato? @teobocconi@FabrizioMassar0

@Phastidio @teobocconi @FabrizioMassar0 niente unghie, riflette il prezzo del petrolio (i derivati espongono DB su quel rischio)

 

Ma infatti: tutto l’indice bancario europeo (ex Italia) è pieno zeppo di derivati sul petrolio, non lo sapevate? Questo spiega il rally delle ultime settimane, quanto e più del rialzo dei tassi e dell’irripidimento della curva dei rendimenti. Persino la nostra Unicredit ne ha beneficiato, di questi “derivati sul petrolio”, pensate. E il problema resta come far capire a questa gente che dovrebbe riflettere, prima di scrivere su argomenti che non padroneggia, e non atteggiarsi a diva del muto all’avvento del sonoro appena riceve critiche circostanziate. Ma ci sono certamente modi più proficui per impiegare il proprio tempo, dopo tutto.

Foto: OECD Organisation for Econ/Flickr

Questo articolo è stato pubblicato qui

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