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EXPO: licenziati per aver partecipato ad un corteo o frequentato centri sociali

EXPO 2015 più che un'esposizione universale sembra il banco di prova di una dittatura fascista alle porte. Una palestra dove lo stato di polizia decide chi ha il diritto al lavoro e chi no in base alle idee espresse in passato dalle persone.

Hai partecipato a proteste studentesche o a manifestazioni pacifiste? Hai frequentato centri sociali?

Se la risposta è sì e sei stato assunto per lavorare in qualche padiglione di EXPO, sappi che sarai licenziato: la questura ha deciso che non puoi accedere all'esposizione universale, ha deciso che non puoi lavorare.

Così decine di persone già assunte, sono state licenziate in tronco per non aver superato il vaglio di questura e prefettura. Persone a cui è stato negato il pass di ingresso senza un motivo apparente. Ma il motivo è evidente e chiaro: con EXPO lo stato di polizia può appellarsi ad un semplice sospetto per etichettarti "terrorista" o "pericoloso" e negarti il diritto al lavoro. 

Di seguito riportiamo due articoli pubblicati in questi giorni su "L'Espresso" e "Il Manifesto" in cui sono presenti le testimonianze di Mario ed Anna (nomi di fantasia), lavoratori a EXPO e licenziati, nei fatti, dalla questura.

 

Expo, licenziamenti preventivi. Viminale nella bufera.

di Roberto Maggioni per Il Manifesto

Expo: sei stato a un corteo? Allora ti licenzio in tronco

di Francesca Sironi per L'Espresso

Questo articolo è stato pubblicato qui

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