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E’ Nuovo, ma sembra Vero: sa di molto già visto il settimanale di Signoretti per Cairo Editore

Sì, è Nuovo ma sembra Vero. E’ la prima considerazione che il lettore partorisce appena adocchia il neonato settimanale di casa Cairo Editore, da ieri in edicola. E’ stato partorito da Riccardo Signorettistrappato ad ottobre a Guido Veneziani Editore, dove guarda caso dirigeva proprio Vero. In effetti, tra i due settimanali le differenze sono quantomeno insignificanti, fin dalla copertina, pressoché identica. A Cairo serviva un magazine popolare che coprisse il target di lettori lasciato sguarnito da DiPiù, la roccaforte preferita però da un lettorato più adulto, e da Diva & Donna, più femminile. Invece Settimanale Nuovo si prefigura come amico di lettori e lettrici giovani, catturati dal solito mix di vip importanti, star televisive e consigli di vita quotidiana, mutuando concept grafico e stilistico da Vero, che Signoretti dirigeva in GVE. Insomma, fin dal nome, c’è deficit di fantasia, per non parlare del design, che in fondo accomuna tutte le testate del segmento. Ma il settore dei periodici leggeri è in crescita, chissenefrega, ribadiscono dai piani alti dei gruppi editoriali, che ticchettano sulle calcolatrici leccandosi i baffi per gli ingenti carichi pubblicitari che la stampa è capace ancora di annoverare, nonostante la crisi si sia spalmata ovunque.

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Nuovo, insieme a Vero, DiPiù, Top, Stop e tutta la compagnia festante, è il risultato di un vivace connubio di tanti temi, leggeri e meno, mescolati ed organizzati con la stessa modalità. All’inizio c’è spazio per i fatti della settimana, poi eccoti i vip principali che si raccontano, intervallati dalle star televisive che ne approfittano per fare un grazioso assist ai programmi di cui sono protagonisti. In fondo, eccoti le rubriche, dalla moda al cinema alla tv, con qualche volto noto ed esperto a pontificare i must. Nuovo arruola Massimo Giletti per rispondere alle domande sui fatti della settimana, Jonathan Kashanian per i consigli di stile e per la tv sceglie Enrica Bonaccorti, già protagonista di pagelle al vetriolo. E poi, altro ingrediente che in casa Cairo non può mancare, è il tocco di fede cristiana, di cui Mayer è apprezzato messaggero. Il pubblico apprezza i racconti permeati di miracoli, padri pii ed angeli custodi, e allora, sfruttando magnificamente la tragedia della Costa Concordia, eccoti Francesca Rettondini (già a sua volta spalmata su tutti i canali televisivi per parlarne) che ringrazia Padre Pio per essersi salvata dal naufragio. Articolo che ovviamente risuona in copertina, subito sotto la testata. E, inutile ricordarlo, la Rettondini è presente anche su Vero, proprio questa settimana. Che caso.

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Come ci fanno notare nei commenti, questi settimanali di taglio giovanil-popolare così strabordanti di riferimenti televisivi hanno da tempo aperto le proprie pagine a Ballando Con Le Stelle. Su Nuovo c’èSamuel Peron alle prese con i complessi del naso grosso (!), mentre Vero risponde con Samantha Togni, impegnata a snocciolare i consigli per avere “un fisico al top”. Il programma condotto da Milly Carlucci ha sempre favorito la presenza in giuria di direttori di questo tipo di testate, tanto che Riccardo Signoretti era fisso in giuria. Oggi c’è rimasto Sandro Mayer, mentre la povera Laura Bozzi, neodirettrice di Vero (abbandonato da Signoretti) non s’è mai vista. Quando pensate ai contenuti di questi settimanali così tremendamente easy, non sottovalutare i soliti rapporti di potere e di favori che regnano in maniera sublime.

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Rispetto a DiPiù, preferito da un lettorato più adulto in cerca di rassicurazioni, Nuovo si prefigura come scelta alternativa che però sa molto di già visto e sentito, in clamorosa mancanza di slanci innovativi. Pochi approfondimenti, moltissime interviste, forse perché siamo nel segmento della cronaca leggera e dell’intrattenimento, e alla fine al lettore informarsi conta poco, meglio il disimpegno.

IL GIUDIZIO DI STAMPACADABRA

DESIGN4. Nuovo è identico a Vero, c’è poco da fare. Le leggere differenze cromatiche non salvano il giornale di Riccardo Signoretti, che s’è ispirato non poco al suo precedente progetto. Urbano Cairo voleva una sorta di Vero e lo ha ottenuto.

CONTENUTI6. Siamo sulla sufficienza, ma gradiremmo tanto altro, rispetto alle solite interviste ai vip di turno, qualche rubrica innovativa o format davvero “nuovi” che sostengano la necessità di un ennesimo settimanale così uguale a tanti altri. E poi basta con le solite domande all’esperto o alle pagelle televisive, inventateci qualcosa di nuovo, vi prego.

PREZZO: 7. Con buona pace degli edicolanti che ingoiano a fatica il sopruso del cut-price, specialmente in fase di lancio, il prezzo di copertina è così ridicolo che non può non favorire l’acquisto. 50 centesimi sono un’inezia, ma anche il misero euro rende l’acquisto senza pensieri, e senza neppure tante aspettative.

VOTO COMPLESSIVO5,6

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Geri Steve (---.---.---.81) 24 gennaio 2012 11:17

    L’Italia e’ un paese dove si leggono pochi libri e pochi giornali.

    E’ un paese di televisionari, che non solo guardano la TV, ma la usano anche per pensare.

    Che gli stessi poteri che hanno invaso la testa degli italiani con TV spazzatura adesso investano per invaderli di riviste spazzatura da leggere a prezzo aggressivo e’ un fatto decisamente preoccupante.

    Una unica consolazione: e’ chiaro che le teste pensanti fanno paura.

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