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Dopo la fuga dei cervelli è la volta dei pensionati

Risulta, nell’ultimo rapporto dell’Istat sulla situazione demografica in Italia, che diminuiscono i cittadini italiani di 140mila unità, mentre aumenta la presenza degli stranieri di 11mila.

Può sembrare strano che con una situazione demografica così sbilanciata verso il segno negativo per quanto riguarda i cittadini che vanno e quelli che vengono, ci si incaponisca con l’alzare i muri per non far entrare, quando forse sarebbe più utile non far fuggire.

Nel corso dell’ultimo decennio sono stati due milioni gli italiani che si sono trasferiti all’estero e non sono solo per lavoro. Sono 400mila pensioni che l’Inps eroga all'estero, perché gli intestatari hanno trovato un luogo dove poter vivere dignitosamente con delle pensioni magre.

Sono lontani i tempi nei quali gli italiani raccoglievano le poche cose che possedevano in una valigia di cartone e affrontavano lunghi viaggi in nave per raggiungere i nuovi continenti o con il treno per passare da un paese europeo all’altro, ma sempre per essere discriminati e sotto pagati.

Oggi la migrazione italiana, in gran parte, viaggia in aereo e in giacca e cravatta, con trolley firmati, per ricoprire posizioni di prestigio nell’ambito universitario o economico.

Mentre dall'ovest e dal sud-est asiatico arrivano badanti per anziani non più autosufficienti, ci sono pensionati che vogliono giustamente poter vivere il resto della vita in condizioni agiate, senza dover combattere con la burocrazia e l’inospitalità delle città, con servizi a tempo elargiti dalle politiche sociali dello Stato e degli Enti locali.

Son ben più numerosi gli italiani, a dispetto delle grida xenofobe, che hanno deciso di “migrare” rispetto a quelli interessati a scegliere l’Italia come luogo dove poter vivere.

Parigi, Londra e Berlino, senza dimenticare gli Stati Uniti, sono i luoghi dove le nuove generazioni d’italiani trovano il lavoro che in patria gli viene negato.

Mentre le mete predilette dai pensionati sono i paesi caldi nel bacino del Mediterraneo o poco fuori, dove non solo gli italiani trovano rifugio, ma anche tedeschi, olandesi, inglesi, scandinavi, australiani, giapponesi, canadesi e statunitensi.

Una delle mete scelte dagli italiani sono le Canarie, con il loro clima mite del mare e pungente della montagna innevata, tanto che è presente un’agenzia – Canarie per te, la casa degli italiani – alla quale ci si può rivolgere per avere tutte le informazioni sui benefici fiscali, il costo della vita, la burocrazia, il sistema sanitario e clima, prima di trasferirsi.

La scelta dei pensionati di migrare è spesso dettata dalla necessità di poter usufruire di servizi e di un potere d’acquisto più alto di quello che la loro pensione non gli permette in patria.

Ma il machiavellico governo italiano è in agguato per soddisfare le pretese dell’Inps nell’ostacolare la migrazione pensionistica, varando restrizioni magari differenziando l’assegno a secondo del paese scelto. L’assegno sarà minore per chi sceglie i paesi del sud, non avendo le spese di riscaldamento, ma c’è sempre il metodo collaudato dalla casalinga di Biella nell’utilizzo oculato dei coupon e buoni sconto dei supermercati per sopravvivere.

Altra possibilità è organizzare una “vacanza” dei propri sudati risparmi a Panama City, ma gira voce che non è un metodo apprezzato dal fisco italiano per chi poi rimane in Italia per goderne i frutti.

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