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Do it for Denmark: combattere la crisi sotto le lenzuola

Può il sesso salvare il futuro della Danimarca?” È con questa curiosa domanda che inizia lo spot della Spies, agenzia di viaggi danese, che ha fatto assurgere il paese scandinavo agli onori della cronaca, ancora una volta, nei giorni scorsi. Stavolta con una connotazione ben più leggera rispetto alla tanto spinosa questione dello zoo di Copenhagen e della sua controversa politica di protezione della biodiversità all’interno della propria struttura. Lasceremo quindi in pace la povera giraffa Marius questa volta, per concentrarci sulla soluzione sui generis che i danesi hanno proposto per affrontare lo spinoso problema del calo della natalità.

La sopraccitata Spies ha pubblicato una curiosa iniziativa pubblicitaria sul proprio sito tramite un video che spiega come, secondo recenti sondaggi, non solo il 46% dei danesi fa molto più sesso in vacanza rispetto alla media, ma anche che il ragguardevole numero di un danese su dieci è stato concepito all’estero nel corso di viaggi "di piacere". Ciò a indicazione del fatto che il suddetto popolo, quando è lontano dal tran tran quotidiano di una società sì liberale ed equa, ma comunque competitiva ed esigente in termini di prestazioni e produttività, è molto più incline a lasciarsi andare all’impeto della passione. Allora perché non sfruttare questa comune tendenza per ottenere tutti un vantaggio? Ecco la semplice ma al contempo geniale idea dei ragazzi di Spies.

Voi viaggiate con noi prenotando attraverso il nostroOvulation Discount”, un servizio tramite il quale è possibile inserire l’ultimo giorno del ciclo mestruale per conoscere il prossimo periodo di fertilità ed ottenere uno sconto di conseguenza. Se la vostra compagna rimane incinta nel periodo in cui siete stati via e potete dimostrarlo, noi vi garantiamo una fornitura di prodotti per bambini per tre anni e una vacanza a misura di bambino. Noi guadagniamo potenziali clienti, voi vi svagate e mamma Danimarca può così avere modo di contare, in un futuro, su un ricco ricambio generazionale. E non preoccupatevi se la vostra età, il vostro orientamento sessuale o altri vari fattori esterni o interni vi rendono impossibile una gravidanza, alla fine il bello è partecipare. In pratica vinciamo tutti.

Questa mossa pubblicitaria ha riscosso così tanto successo (parliamo di quasi 5 milioni di visualizzazioni in meno di una settimana) sia per il taglio ironico e scanzonato dello spot, ma anche e soprattutto per la divergenza d'approccio a uno dei tanti lati della crisi (in questo caso demografica) che ha flagellato il Vecchio Continente negli ultimi anni. Mentre nei principali saloni della politica europea si usano parole come “rigore” o “austerità”, la compagine danese con questo spot, ha preferito percorrere una strada diversa. Ovvero quella di suggerire la ripresa viaggiando, spendendo, rilassandoci e, soprattutto, facendo l’amore. In poche parole, vivendo meglio.

Mettendo per un attimo da parte l’appeal meramente spettacolare dello spot, la Danimarca è uno tra i paesi europei che è maggiormente affetto dalla mancanza di turnover generazionale. Stiamo parlando di una nazione fondamentalmente ricca dalle dimensioni incredibilmente ridotte, (ricordiamo che ha una popolazione di poco superiore ai 5 milioni di abitanti, circa la metà della sola Lombardia), la quale si sta trovando adesso in una situazione in cui i contribuenti cosiddetti “attivi” diminuiscono giorno dopo giorno, mentre i costi della spesa pubblica aumentano con lo stesso ritmo.

E in uno scenario del genere la sola spinta apportata dai migranti non sembra essere sufficiente. Non sappiamo ancora se l’iniziativa avrà il successo sperato in termini di aumento della natalità. Possiamo però dire che lo spot ci ha ricordato che esiste sempre un modo più leggero di affrontare i problemi. E ovviamente non poteva che venire dal paese “più felice” della terra.

 

 

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