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Dettagli turchi sulla liquefazione di Khashoggi

HF, che in chimica sta per acido fluoridrico, è stato rilevato nel villino di Istanbul in cui risiedeva il console saudita Mohammad al-Otaibi, dal 17 ottobre rientrato a Riyadh. E’ una delle ultime scoperte che la polizia turca ha rivelato alla stampa sulle indagini in corso per la sparizione, l’omicidio tramite smembramento e la disintegrazione del corpo del giornalista Jamal Khashoggi.

Jamal Khashoggi

 Tracce di questo potente acido sono state trovate nel luogo frequentato da uno dei sospettati, un ambiente non ripulito a dovere come lo è stato quello in cui s’è consumato il misfatto. L’HF corrode il vetro e parecchi metalli e può essere stato usato dagli assassini per decomporre i resti sezionati dal famigerato dottor al-Tubaigy che sarebbero usciti dal consolato deposti in cassette e borse diplomatiche. La macabra processione e la procedura seguente avrebbero reso introvabile il cadavere.

I campioni di materiale acquisiti dagli investigatori nei giorni scorsi sono stati messi a disposizione della procura di Istanbul. E nella conferenza stampa di ieri sono giunti dettagli sull’operazione, avvenuta nel giardino del console che, prima di rimpatriare, ha cercato d’opporsi alla raccolta di materiale in quel luogo e nel pozzo. Altri prelievi sono stati fatti nella rete di drenaggio idrico e nelle fogne sottostanti, tutti hanno evidenziato l’uso dell’acido. Giorni addietro la politica turca era tornata ufficialmente sul tema per bocca d’un politico vicinissimo al presidente Erdoğan, Yasin Aktay. Questi ha evidenziato come lo smembramento del corpo della vittima serviva appunto al suo dissolvimento.

Fra i vari “viaggi diplomatici” compiuti da sauditi nella metropoli turca si annoverano, oltre a quelli del commando dell’Intelligence che ha fermato e ucciso Khashoggi, anche l’arrivo di un chimico e un esperto di tossicologia utili a provar di celare l’intervento definitivo compiuto con l’acido. I due, che erano inseriti nella delegazione di undici persone definita da Riyadh ‘gruppo investigativo’ sul caso, evidentemente non sono riusciti nell’intento.

Enrico Campofreda

 

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