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Deposito Nazionale Scorie: Crotone

Come primo articolo di questa nuova stagione, ho scelto di estrarre una perla dal libro che mi ha accompagnato nelle lunghe giornate di agosto, La Colata, che parla del Partito del Cemento: destra, sinistra, centro, chiesa, imprenditori non vi è alcuna differenza sono un unico comitato d’affari legale e illegale allo stesso tempo, hanno come scopo quello di distruggere il verde e cementificare l’Italia.

Il capitolo da cui traggo l’articolo parla di Crotone, dove una società, la Pertusola Sud (Gruppo Eni), forniva gratis alla Crotonscavi e Ciampà Paolo il Conglomerato Idraulico Catallizato, usato come calcestruzzo.

Il Conglomerato Idraulico Catalizzato dagli accertamenti contiene: zinco, piombo, indio, cadmio, germanio, con tracce di arsenico; materiale da considerarsi come rifiuto speciale pericoloso. L’esposizione cronica al cadmio porta danni ai reni, il mercurio porta danni ai reni, al apparato neurologico e gastrointestinale. Tutto questo rilevato sugli alunni di 3 scuole.

Il Cic è stato usato per costruire una scuola in Via Cutro, alcune case popolari, un grandissimo, parcheggio, un capannone a uso industriale e per la riparazione di una strada.

Tutto questo viene accertato dal Procuratore Macrì che ha avviato le indagini su una denuncia di Emilio Iuticone (imprenditore nel movimento terra e calcestruzzo) e da un ’gruppo di cittadini crotonesi abitanti in Via Cutro’.


La Crotonscavi fino al maggio ’99 ne ha usato ben 127milioni e la Ciampà 83milioni, 17milioni per l’elementare San Francesco; il Cic usato per il piazzale della Questura e un centro commerciale da 40’000 metri quadrati, un fabbricato per la produzione di pane e latticini, per 37 alloggi, una colata di scorie che ha invaso la città.

Ma solo nel 2009 il pm Bruni e il suo capo Mazzotto chiudono l’inchiesta con una sfilza di indagati, scoprendo l’alto pericolo d’inquinamento che ha invaso la città.

Non è finita qua perché il Cic è regolare, avendo ottenuto il parere favorevole del Ministero dell’Ambiente col decreto emanato in data 5/2/1998, a pensare che la Pertusola nel 1996 puntava alla Tav (Roma-Napoli) e non solo a quella tratta ma a tutta la rete ferroviaria, grazie al fattore ’costo zero’ si trovava un bel per smaltire le scorie.

Il pm Bruni capisce che le scorie sono andate dispersa, il Cic è stato scavato, sollevato, disperso nell’aria e nel suolo.

Il pm ha posto sotto sequestro ben 18 aree e denuncia che ci sono 350.000 tonnellate di inquinanti tossici sul territorio. Gli indagati sono accusati di "permanenza di rifiuti pericolosi" e "realizzato un pericolo permanente di disastro ambientale".

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