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Della serie, i grandi reportage di Libero

Gianfranco Fini vive da recluso. Un inferno. L’estate rovinata. Sì okei, è in vacanza nella solita bellissima villa, quella che prende ogni anno. Ma quest’anno è diverso. Quest’anno è costretto a starci barricato dentro. Per paura dei fischi. Per paura che qualche cittadino si metta a fare domande scomode. Gianfranco ed Elisabetta non escono nemmeno per fare la spesa. Sono costretti a farsela portare in casa. Non vanno più in spiaggia, come gli altri anni, quando tutto andava bene. In Paese si mormora, la gente parla al passato, oramai di loro "si avvistano solo i fantasmi".

Questo sul quotidiano di ieri. Ma oggi ai cronisti di Libero è crollato il mondo addosso. Un colpo duro, in sole 24 ore l’ultra-dettagliato reportage sulla reclusione della famiglia Fini è andato, come dire, a farsi fottere. Ebbene sì. Gianfranco ed Elisabetta sono andati in spiaggia. Eh lo so lo so, questa non ci voleva, non ci voleva proprio. Il direttore aveva mandato sul posto i suoi segugi migliori, quelli che normalmente si occupano di cronaca giudiziaria, di corruzione, di appalti, di inchieste ... Che delusione. Vabbè, sarà finita, direte voi. Macché. Guai ad essere così ingenui, non bisogna mai sottovalutare le capacità intellettuali della truppa guidata da Maurizio Belpietro - d’altronde sono quelli che scrissero "Silvio assolto" dopo la prescrizione di David Mills, per dirne una - ... e difatti oggi ... tadàà!
L’apparizione pubblica della coppia Fini-Tulliani (finalmente) c’è stata. Attenzione, però, è d’obbligo smorzare sul nascere gli entusiasmi dei romantici incalliti: tra i due, ieri mattina, non sembrava regnare una grande armonia. Con un pizzico di perfidia si potrebbe azzardare che quelle due ore in spiaggia ad Ansedonia con le figlie siano state decise a tavolino, per salvare le apparenze e tentare di dare un freno alle voci che li danno in crisi (...). Sono tanti gli indizi che alimentano le chiacchiere al veleno: Gianfranco ed Elisabetta sono arrivati allo stabilimento “La Strega” separati, a bordo di due utilitarie differenti, e in due ore e mezza sono stati vicini (intendendo meno di cento metri) al massimo per venti minuti (...). Insomma, delle effusioni a cui la coppia ci aveva abituati negli ultimi tre anni (mani di lui sul fondoschiena di lei, mano di lei nel costume di lui) neanche l’ombra (...). Il compagno non si è coricato neanche un minuto vicino a lei. Nessuno sguardo di intesa, neanche lo scambio di una parola. Anche se, ad onor del vero, c’è stato un attimo in cui lei ha sorriso e lui era nei paraggi, insieme a un gruppo di altre persone. Per chi si siano sollevati gli angoli della bocca di Ely non è dato sapere, ma la bionda certamente non stava guardando negli occhi il suo Gianfry ...
[Le pagine interne, foto - leggi l’articolo]

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