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Decalogo delle cose inutili o da evitare

Se ciascuno di noi, a cominciare da chi scrive, sapesse quali sono le cose inutili che gli conviene evitare, ne eviterebbe molte e, soprattutto, cercherebbe di non sprecare del tempo, visto che il tempo è prezioso e non ci sono soldi per poterlo pagare.

Perciò voglio cominciare, meglio tardi che mai, a evitare tutto ciò che alla fine si dimostra inutile, anche se lì per lì ne sono attratto, come lo si può essere da tutte le cose ingannevoli. L’inutilità è equivalente allo spreco, ma come tutte le cose utili possono essere misurate e valutate, allo stesso modo le cose inutili hanno una loro vacuità non misurabile, come lo sono i sacchetti sottovuoto dentro i quali siamo soliti comprare il caffè e molti altri generi di consumo.

Per regolarci, in premessa, possiamo dire che per inutilità dobbiamo considerare tutte quelle cose che non possono essere valutabili e che si riducono a un vuoto più o meno grande, a palloncini gonfiati che si disperdono o a un pugno di mosche in mano. Questo per semplificare al massimo. Nel concreto, a scanso di equivoci, è meglio attenersi a una scaletta concreta.

Ecco cosa evitare:

1) Lo spreco. La prima forma di spreco è quella del tempo dovunque ci si trovi. A questo proposito devo precisare che si può sprecare il proprio tempo, ogni giorno, attraverso tante azioni/non azioni: omettere le parole giuste, usare le parole sbagliate, sottovalutare gli altri, fare qualcosa con il minimo dispendio di energie o non farla proprio, o farla male. Oppure alzare il tono della voce, disturbare senza rendersene conto, picchiare più o meno simbolicamente, urlare e infinite altre azioni che hanno tutte un corrispettivo nell’azione squilibrata compiuta con una qualche esagerazione, o peggio ancora, per fare un piacere a qualcuno.

Ad esempio certi politici amano fare le cose perché in tal modo pensano di accattivarsi le simpatie di potenziali elettori, di guadagnare consenso e via dicendo. Mi ricordo di quell’assessore che preferì stroncare in una notte tutti gli alberi di una strada che stavano al loro posto da almeno quarant’anni, con lo specioso argomento che qualche vecchietto sarebbe potuto inciampare sul marciapiede un pò malconcio.

Non disse che le persone che vi abitavano chiesero che fossero tolti quegli alberi perché temevano che i ladri salendo sui balconi la notte, potevano invadere le loro case. Nessuna delle due circostanze si era mai verificata, ma la decisione dell’assessore passò sotto silenzio, e si trasformò, anzi, in prova di attivismo amministrativo. La sua azione fu inutile e dannosa, visto che ogni cosa inutile produce sempre un effetto nefasto.

2) Le discussioni radical-chic. Sono i tavoli di discussione tra amici e gruppi di conoscenti che in genere si formano su invito dei padroni di casa attorno a caffettiere o piatti dove c’è qualcosa da mangiare, per attaccare tutto il mondo conosciuto, specialmente se al governo della cosa pubblica o di qualche partito.

3) Gli zapping davanti alla tv, per non scegliere mai niente che appaia di interessante. Certamente da evitare sono però, tutte quelle trasmissioni nelle quali i conduttori, di fatto, alla fine si riducono a fare i piazzisti di libri, dvd e quant’altro, presentati in favore di una ristretta cerchia di ‘amici degli amici’ che così si assicurano la pubblicità senza spendere una lira dalle loro tasche, ma tirandola fuori dalle nostre.

4) Le inerzie casalinghe, con tutte le insidie annesse e connesse: in cucina, nei soggiorni, negli studi, negli angoli di lavoro, ecc. Qui l’inutilità coincide con l’eliminazione della fantasia e della creatività.

5) Le inerzie sociali, cioè tutte le forme di chiacchiera e tempo perso su argomenti che non saranno per nulla modificati dalla nostra conversazione. Meglio organizzare piccoli gruppi che agiscono su tempi e ambiti precisi: gruppi di partecipazione sociale, di vigilanza e di impegno capaci di produrre azioni e forme di servizio, di mediare in modo critico e consapevole tra società e potere pubblico, se è il caso, anche per destabilizzarlo.

6) Dare la parola. Come chiamare quelli che danno la parola, promettono e non mantengono? Non trovo altra risposta che : ’Cosa inutile’.

7) Fingere. Se ci sono delle persone che stanno trasportando un peso è inutile che tu ti aggiungi al gruppo se fingi di faticare pure tu. Aggiungi un danno agli altri. Insomma se devi sopportare una fatica con gli altri, sii leale.

8) Fare di tutta l’erba un fascio, buttare l’acqua sporca con il bambino, ammaestrare un gatto a tenere la candela, chiudere un corvo dentro il casalino, attaccare la capretta di padron Seguin, gridare al lupo al lupo, salvare capra e cavoli, camminare con due piedi in una scarpa, mettere assieme diavoli e acqua benedetta, fabbricare specchietti per le allodole, tirare il collo alle galline morte, cambiare paese per non farsi dire cretino.

9) Evitare di fare le cose pensando di saperle già fare.

10) Sottovalutare gli imbecilli.

Ce ne sono parecchie altre di cose inuti o da evitare. Ma basterebbe tenere presenti quelle che ho esposto per stare un pò meglio.

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