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Ddl Penale, sicurezza sul lavoro e intercettazioni: ritirati gli emendamenti scomodi. Sulla pelle delle persone

Quanti giorni sono passati dalla morte del dipendente egiziano finito sotto il Tir mentre protestava a Piacenza? Quanti giorni dalla morte dell'operaio dell'Ilva a Taranto?
Quante dalla morte del dipendente Atac a Roma?

Se pensavamo che questi episodi di morte sul lavoro e per il lavoro avessero colpito i nostri parlamentari, bene ci siamo sbagliati. Ieri i parlamentari di Alfano, uscendo dall'aula al momento del voto, hanno costretto il governo a ritirare gli emendamenti che aumentavano i tempi di prescrizione per i reati ambientali colposi e per i casi di vittime sul lavoro.


Erano emendamenti della riforma della giustizia tra cui anche l'introduzione delle notifiche elettroniche per ridurre i tempi del processo penale (togliendo di mezzo le notifche fatte dal personale della polizia giudiziaria).

Il governo del cambio verso sui temi della giustizia rimane inchiodato ai ricatti del centrodestra governativo (che poi è il centrodestra che ha fatto le leggi vergogna sulla giustizia).
Ricatti che si intrecciano col voto per il referendum e sulle (al momento solo annunciate) modifiche alla legge elettorale (approvata la mozione che non dice nulla sulle modifiche all'Italicum).
Ricatti sulla pelle delle persone.

Che continuerà ad ammallarsi nella terra dei fuochi (a proposito come la mettiamo con le Eco balle da smaltire?) e ad infortunarsi sul lavoro.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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