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Da Vicenza solidarietà e sostegno alla valle No Tav

La mobilitazione contro la Tav in Val di Susa sta vivendo in queste settimane momenti cruciali. La scadenza per l’avvio dei lavori, ripetutamente spostata, è stata ora fissata al 30 giugno e una lobby trasversali di interessi economici e politici ha più volte minacciato l’utilizzo della forza “senza regole d’ingaggio” per sgomberare i presidi e aprire la strada alle ruspe. Nonostante ciò, migliaia di abitanti si alternano nel presidio del proprio territorio, impedendo con la propria presenza e con barricate l’avvio del cantiere.

In questo contesto, la scorsa settimana 65 persone hanno ricevuto, a vario titolo, avvisi di garanzia e sono state effettuate tre perquisizioni. Alberto Perino, voce storica del movimento No Tav, è stato accusato di istigazione a delinquere per aver invitato i cittadini a mobilitarsi durante un comizio.

Al popolo No Tav va tutta la solidarietà dei vicentini che guardano alla democrazia e ai beni comuni come all’orizzonte da conquistare con la mobilitazione. C’è chi pensa di intimidire le donne e gli uomini che si oppongono all’opera con accuse ridicole e insignificanti senza capire che ogni avviso di garanzia non fa che rafforzare i legami di sostegno tra quanti credono che democrazia sia partecipazione e partecipazione sia poter decidere il futuro del territorio che si abita, senza imposizioni e manganelli.

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