Crisi Ucraina e contesto di sicurezza, parla il Comandante Nato in Europa Philip Breedlove
Rivisitare l'ambiente della sicurezza Nato nel lungo termine, rivalutare la capacità di reazione delle forze Nato, con il coinvolgimento di tutte le componenti dell'Alleanza, partendo dalla constatazione che, ad oggi, non c'è ancora un Comando rivolto agli aspetti previsti dall'articolo 5 del trattato del Nord Atlantico. Il numero uno della Nato in Europa, generale Philip Breedlove, parla a Napoli in occasione del cambio al vertice del Comando alleato interforze presso la base di Lago Patria.
Qualcosa cambia nella strategia dell'Organizzazione del trattato dell'Atlantico del Nord. Ne ha parlato, utilizzando il termine rivisitazione, l'ufficiale più in alto in grado dell'Alleanza Atlantica in Europa, il generale Philip M. Breedlove, Comandante supremo alleato in Europa e Comandante europeo delle Forze Usa. Lo fa, in conferenza stampa, a margine della cerimonia per il cambio al vertice del Comando interforze alleato di Napoli, svoltasi martedì 22 luglio presso la base di Lago Patria.
L'ammiraglio Bruce W. Clingan ha lasciato l'incarico ricevuto nel febbraio 2012. Il subentrante è l'ammiraglio Mark Ferguson che ha assunto anche il ruolo di comandante delle Forze navali Usa in Europa e delle Forze navali Usa in Africa.
Il generale Breedlove ha toccato gli argomenti caldi dell'attuale quadro internazionale: Ucraina, Gaza, terrorismo. Ha affermato che è arrivato il momento di riesaminare i rapporti con Mosca, pur ricordando come, per dieci anni, il trattato abbia visto la Russia nel ruolo di partner. Ha ribadito la funzione importante dell'Italia nell'Alleanza in rapporto all'Africa ma anche in relazione alle operazioni in mare. "Non potremmo svolgere le nostre missioni - ha detto - senza il loro aiuto". E ha spiegato come il suo legame con l'Italia nasca dall'essere stato, in passato, al comando del 31esimo Stormo della base aerea di Aviano.
"Dobbiamo rivisitare l'ambiente della sicurezza Nato nel lungo termine" ha affermato. Il riferimento all'attuale situazione di crisi in Ucraina è stato anticipato, nelle sue parole, dalla vicinanza espressa nei confronti dei parenti delle vittime dell'aereo abbattuto della Malaysia Airlines. Al riguardo il comandante Breedlove ha ribadito come occorra insistere affinché ci sia un'ispezione completa e un libero accesso, definendo tale condizione come il primo passo. Non ha dato ulteriori dettagli rinviando a quelli che saranno i risultati dell'indagine sul sito e alla posizione espressa dall'ambasciatrice Usa presso l'Onu. Ha, tuttavia, parlato di movimenti dalla Russia orientale verso Rostov e di attività di addestramento. "L'investigazione - ha sottolineato - dovrà considerare ciò che è stato ammesso dai leaders delle varie fazioni e dai filorussi". In sostanza gli aspetti da chiarire, secondo il discorso di Breedlove, sono: se si sia trattato di un'azione a controllo, o supervisione russa o, ancora, soltanto separatista.
Rispondendo alla domanda su quale sia la politica di difesa Nato rispetto a tale situazione, ha risposto: "La mia idea è che dovremo celebrare questa alleanza. La Nato è una delle alleanze più riuscite nella storia mondiale. Ci sono stati problemi negli anni ma la pace che è stata portata - ha affermato - parla da sé". E che Napoli abbia un ruolo importante lo si è capito dal riferimento al problema dei profughi nel Mediterraneo e alle attività militari nell'area mediorientale. Due, ha ricordato il Comandante supremo alleato in Europa, sono i comandi interforze nella struttura Nato a livello operativo: a Brunssum, in Olanda, e, appunto, in Italia, a Napoli. Nel 2015, peraltro, il Comando alleato interforze di Napoli assumerà da quello di Brunssum le responsabilità della forza di risposta della Nato. Entrambi i vertici, sia in Olanda, sia in Italia, sono alle dipendenze del Comandante supremo alleato in Europa (Saceur).
Sollecitato a esprimersi su possibili minacce terroristiche in città europee, l'ufficiale ha sottolineato come l'attenzione riguardi due aspetti: le manifestazioni in corso a Gaza e, in un'ottica più ampia, tutte le attività collegate a spostamenti da e verso il Medio Oriente.
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