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Creazione di posti di lavoro: it’s a kind of magic

Solo un paio di parole sul nuovo tormentone renziano relativo alla presunta accelerazione nella creazione di nuova occupazione in Italia. Perché i miracoli a volte accadono, soprattutto in un paese profondamente credente come il nostro, ma difficilmente questo sarà uno di quei casi.

Molto rapidamente: l’accelerazione nelle assunzioni è avvenuta sul mese di settembre e solo in quello, di fatto (vedi serie storica excel qui, Tab2, “Occupati”). Ha senso economico tutto ciò, oppure non ne ha? In astratto ne ha, visto il mese di cui parliamo. Tuttavia, sul piano statistico, proprio perché settembre, per le assunzioni, è in astratto mese “prevedibilmente peculiare” (perdonate l’ossimoro), le tecniche di destagionalizzazione dovrebbero aver normalizzato il dato. "Cioè?", direte voi. Beh, cioè delle due l’una: o questa è genuina creazione di nuova occupazione, oppure siamo di fronte ad un dato gonfiato artificiosamente proprio da problemi di destagionalizzazione. Lo scopriremo solo nei prossimi mesi.

E tuttavia, riflettiamo per ipotesi, ammettendo che ci sia stata questa robusta creazione di nuova occupazione. Secondo voi, visto che settembre è stato (per l’Italia) un mese pessimo per dati di attività produttiva, ha senso economico che vi sia stata una genuina creazione di nuova occupazione a fronte di dati di attività molto deboli? Non troppo, vero?

Oppure, se ciò è effettivamente avvenuto (visto che questa non è una sanatoria di immigrati che già lavoravano, o cose del genere), saremmo di fronte ad un vero e proprio crollo della produttività del lavoro. E’ realistico e credibile, tutto ciò? Non troppo, vero?

Ma, come dice il nostro premier, a noi non interessano i decimali di Pil bensì la creazione di nuova occupazione. In altri termini, ci interessano i racconti di fantascienza o le sessantottine “variabili indipendenti”. Del resto, sapevamo che con questo governo siamo in modalità Woodstock, no?

 

Photo: JdHandcook/Flickr

Questo articolo è stato pubblicato qui

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