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Cosentino è salvo: la malapolitica festeggia

Le immagini dei festeggiamenti riservati a Nicola Cosentino dopo il no della Camera al suo arresto valgono più di mille parole. 

E' bastato poco per salvare Nicola Cosentino dall'ordinanza di custodia cautelare: è bastato convincere la Lega Nord, inflessibile solo a parole e solo contro i negri e i terroni; è bastato convincere i Radicali, presenti negli ultimi anni in Parlamento a fare non si sa bene che cosa; è bastato contattare i vecchi amici di sempre dell'Udc e del Pd, sempre utili in votazioni a scrutinio segreto. E' bastato insomma utilizzare le modalità della vecchia politica di stampo democristiano, ma nella sua versione volgarizzata, per strappare Cosentino dalle grinfie degli infami pm rossi.

Sono arrivate urla di giubilo dai banchi del Popolo delle Libertà alla grande notizia. Non si contavano le pacche sulle spalle, i baci, gli abbracci e le strette di mano al 'Mericano. Luigi Cesaro era visibilmente emozionato: coinvolto nella stessa inchiesta per cui era stato chiesto l'arresto al casalese, questo salvataggio arrivato in extremis è apparso la sua migliore assicurazione per il futuro. Tutti sanno, in fondo, che quei processi non arriveranno mai alla fine: l'importante era evitare il carcere in via cautelare per Cosentino. Fa niente se i suoi familiari più stretti hanno parentele con uomini dei clan, fa niente se alle sue imprese venne negato il certificato antimafia e rilasciato da individui che in cambio ebbero un posto negli scranni del Parlamento, fa niente se la “pericolosità sociale” è stata accertata fino al grado della Cassazione. Nicola Cosentino è un uomo libero.

Secondo i magistrati, Nicola Cosentino è uno dei politici chiave del sistema criminale campano. Con lui, Luigi Cesaro, altro politico chiave dai trascorsi “alla Scarface”. Ma questi sono solo i nomi resi più celebri dai media: quanti sono i politici collusi con le mafie scampati alle inchieste giudiziarie? La maggior parte. Sono loro infatti la vera questione meridionale: hanno creato un meccanismo tale da mantenere il Mezzogiorno d'Italia in uno stato di arretratezza e di povertà. Riducendo la popolazione in uno stato di perenne bisogno, riescono agilmente a distribuire soldi e posti di lavoro in cambio di voti, favoriscono i gruppi criminali che li appoggiano e ne coprono le attività servendosi della farraginosa macchina burocratica italiana. 

Salvare Cosentino, insomma, è servito: continua ad essere un uomo troppo potente per poterlo mandare in carcere. E poi quanti politici si sono riconosciuti nel suo dramma personale? Molti, forse troppi.

Commenti all'articolo

  • Di martin (---.---.---.20) 12 gennaio 2012 18:16
    martin

    La Lega ha perso anche quel infinitesimale barlume di dignità che (forse) le rimaneva. Non meritano alcuna considerazione. Ai comizi gridano contro la Roma ladrona di cui sono trai più biechi rappresentanti- Moralmente stimo cento volte di più un "venduto" alla Scilipoti perlomeno coerente alla sua pochezza

  • Di Monterosso (---.---.---.97) 12 gennaio 2012 18:31
    Alex di Monterosso

    Il voltafaccia di Bossi dopo l’incontro con Berlusconi è una storiella che si ripete da anni... a dispetto di ciò che vorrebbero i militanti leghisti insieme a Maroni, Tosi & Co. E’ un tiro alla fune, in Lega, che prima o poi riserverà qualche sorpresa.

  • Di (---.---.---.48) 13 gennaio 2012 09:11

    Mah!...Non capisco tutta ’sta cagnara sul caso Cosentino. Si dice che sia il referente dei casalesi...può esse, non lo so, a noi popolo bue le notizie arrivano dalle istituzioni, che come sappiamo, mentono sempre o meglio, danno le notizie o le mezze notizie, secondo convenienza.
    Dicevo, di che cosa ci si meraviglia? Anche "l’eroe dei due mondi" fu aiutato dalla mafia siciliana, oltre che dagli inglesi in Sicilia e dalla camorra napoletana, ma nessun storico lo dice. Come vedete è cambiato davvero poco il sistema dall’unità d’Italia.
    Quali passi avanti abbiamo fatto?

    • Di Ettore Scamarcia (---.---.---.206) 13 gennaio 2012 15:03
      Ettore Scamarcia

      Va fatta cagnara, o ammuina, perché col silenzio si avalla e si giustifica, e non si può giustificare una classe parlamentare baciare e abbracciare un imputato di camorra.

    • Di martin (---.---.---.20) 13 gennaio 2012 16:02
      martin

      Non capisci tutta questa cagnara e proprio da questo atteggiamento diffusissimo deriva il fatto che il sistema è cambiato poco o nulla. In ogni caso sono convinto (alla faccia di ogni garantismo) che quando un politico viene indagato per fatti legati alla mafia qualcosa sotto c’è sempre. Questo tuo sminuire dicendo "può essere, è sempre stato così" mi pare un’accettazione dello status quo inaccettabile. Vedere che le cose non vanno e voltare il capo

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