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Consulta, menzogna Rubigate: respinta al mittente

La Consulta, come era ovvio aspettarsi, respinge il ricorso di Camera e Senato sul caso Rubigate: la marocchina non è la nipote di Mubarak. E' una menzogna. Perciò Silvio Berlusconi va processato, come un qualunque cittadino. Non avevamo dubbi!

Oggi, aprendo i quotidiani, mi è scappata proprio un’amara risata. Amara, sì, perché in un Paese decente non avremmo avuto bisogno di scomodare la Consulta, con spese annesse e connesse, per decidere se approvare o meno una colossale menzogna.

"Povero" Mubarak, strumentalizzato dall’ex amicone, proprio mentre veniva travolto dall’onda rivoluzionaria africana. E si è visto come ha confermato di essere lo zio dell’allora minorenne Ruby. Io non ho letto niente, in proposito, e non mi dite che la voce non è giunta fino al suo orecchio, visto il riverbero planetario che ha avuto la vergognosa farsa della bella marocchina. 

Il Premier dismesso continua a farci ridere. Questo è sicuro. Avete letto gli sviluppi del processo Mills, no? Dopo che gli avvocati di Silvio hanno tentato ogni strada possibile per allungare il brodo (negando ovviamente le chiare intenzioni), alla conclusione della fase dibattimentale, cosa hanno chiesto?

La prescrizione! Negata. Il Pm ha appena chiesto cinque anni di carcere per Berlusconi. Il reato non si è prescritto. E meno male. Cionostante, alla fine, il disegno premeditato si è rivelato in tutto il suo sconcio splendore. 

Il Cavaliere ci ha riprovato. Quanti processi ha dribblato grazie a simili scappatoie giuridiche? Lo sappiamo. Per poi sbandierare la finta innocenza, conquistata a suon di leggi ad personam e prescrizioni varie. Nemmeno le sue ultime dichiarazioni spontanee, hanno abbindolato i giudici.
 
Non siamo all’asilo. A tutto c’è un limite.

Così come ci fa sbellicare la sua corte di irriducibili accoliti, vedi Bondi, che oggi s’indigna pure, di fronte alla scontata, scontatissima, oserei dire superflua, decisione della Consulta: Berlusconi a processo come un comune mortale, perché Ruby non è la nipote dell’ex leader egiziano. E basta con queste sconce giostrine. Il vaso di pandora è ormai scoperchiato. Non ci sono più pezze che tengano.

In un Paese decente non avremmo dovuto aspettare un anno, sprecare tempo e denaro impegnando parlamentari e giudici a discutere della balla del secolo, per poi sapere – appunto – che la ridicola scusa era stata imbastita al solo fine di sfuggire al la Giustizia.

In un Stato decente, però. Non nel Paese delle Banane.

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