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Conferenza Rio+20: Vaticano e paesi arabi uniti contro i diritti delle donne

Si con­clu­de oggi la con­fe­ren­za Rio+20, lan­cia­ta dall’As­sem­blea del­le Na­zio­ni Uni­te per di­scu­te­re di svi­lup­po so­ste­ni­bi­le e dei pro­ble­mi am­bien­ta­li che col­pi­sco­no il pia­ne­ta. Un even­to a Rio de Ja­nei­ro, dopo quel­lo del 1992, che vede la pre­sen­za di mol­tis­si­mi rap­pre­sen­tan­ti di sta­ti, esper­ti, ong e at­ti­vi­sti.

A spe­gne­re le spe­ran­ze per pre­se di po­si­zio­ne dav­ve­ro in­no­va­ti­ve, ha con­tri­bui­to an­che il Va­ti­ca­no. Scri­ve Ro­ber­to Gio­van­ni­ni ieri su La Stam­pa che la San­ta Sede ha ope­ra­to un vero e pro­prio “bli­tz” per stra­vol­ge­re il te­sto del do­cu­men­to fi­na­le, già con­cor­da­to.

In par­ti­co­la­re, pre­so di mira il pa­ra­gra­fo 244, che par­la­va dei di­rit­ti ri­pro­dut­ti­vi del­le don­ne. Come l’ac­ces­so a mez­zi si­cu­ri e poco co­sto­si per la pia­ni­fi­ca­zio­ne fa­mi­lia­re, per l’abor­to e la con­trac­ce­zio­ne e in ge­ne­ra­le il di­rit­to alla sa­lu­te ses­sua­le e ri­pro­dut­ti­va, in­qua­dra­ti nel con­te­sto di una lot­ta per al­le­via­re la pres­sio­ne dell’uomo sull’am­bien­te.

Il re­ve­ren­do Phi­lip J. Bene, uno dei mem­bri del­la de­le­ga­zio­ne va­ti­ca­na che sie­de come os­ser­va­to­re per­ma­nen­te pres­so l’Onu, ha dato vita ad una ’san­ta’ al­lean­za per im­pe­di­re an­co­ra una vol­ta l’af­fer­ma­zio­ne dell’au­to­no­mia del­le don­ne, come nel­la tra­di­zio­ne del­la Chie­sa. Il Va­ti­ca­no non po­te­va vo­ta­re, ma ha fat­to in modo che con­ver­ges­se­ro sul­la mo­di­fi­ca del te­sto in­fat­ti pae­si ara­bi e isla­mi­ci (come Egit­to e Si­ria), non­ché al­tri del Sud Ame­ri­ca con una for­te im­pron­ta cat­to­li­ca (come il Cile), ma an­che la Po­lo­nia.

Ra­chel Har­ris, espo­nen­te del­la Ong Wo­men En­vi­ron­ment and De­ve­lo­p­ment Or­ga­ni­za­tion, che so­stie­ne i di­rit­ti del­le don­ne nei pae­si in via di svi­lup­po, par­la di un vero e pro­prio “asse del male con­tro le don­ne” che ha spac­ca­to in ma­nie­ra tra­sver­sa­le pae­si in via di svi­lup­po e quel­li più avan­za­ti per una pre­sa di po­si­zio­ne all’in­se­gna dell’ar­re­tra­tez­za e del con­fes­sio­na­li­smo. Come ac­ca­de nei sin­go­li sta­ti, come Ita­lia o Usa per ci­tar­ne al­cu­ni. An­co­ra una vol­ta, un’al­lean­za tra re­li­gio­ni sul­la pel­le del­le don­ne.

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