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Concorso Dirigeti Scolastici: il MIUR dimentica precari, vicari e ricorrenti

In ottica del nuovo concorso DS sembra che come al solito il Miur passi sopra ogni diritto, precari non inclusi, vicari non considerati e l’incredibile dimenticanza di avere più ricorsi ancora aperti del vecchio concorso.

Voci, voci, voci, eppure sembra che ormai sia prossimo l’avvio del bando di concorso per dirigenti scolastici.

Al MIUR servono 2000 Presidi per colmare le sedi vacanti sulle scuole che ormai da anni vivono di reggenze, in una situazione di precarietà dell’azione amministrativa che mal si accorda all’importanza del ruolo che la scuola sempre più oggi dovrebbe avere.

Le regole d’ingaggio per l’assunzione dei duemila nuovi dirigenti prevedono il titolo di studio, laurea, 5 anni di ruolo in qualità di docenti, il superamento della prova di esame con due scritti ed un orale e la perfetta conoscenza del ruolo e delle norme collegate.

Fin qui tutto bene, ma ora iniziano le dolenti note e l’attenzione del MIUR si perde nei meandri della indifferenza rispetto a quello che veramente è la scuola reale.

Il MIUR infatti si è completamente scordato di avere almeno 10.000 persone che il ruolo di Dirigente Scolastico lo conoscono benissimo da anni (i collaboratori dei Dirigenti, gli ex vicepresidi) e che svolgono una importante funzione di supporto ai Dirigenti, spesso in realtà sono i veri dirigenti della scuola, conoscendo perfettamente il ruolo stesso.

A queste persone il MIUR non si è nemmeno rivolto dicendo un grazie per il lavoro svolto riconoscendo in questo concorso un punteggio per ogni anno svolto nel ruolo di collaboratore del Dirigente, no, anzi, praticamente ha ignorato queste fondamentali figure di riferimento della scuola italiana.

Inaccettabile! È gravissimo che venga dimostrato in modo così grossolano di non apprezzare una figura che spesso si sacrifica in maniera totale per la scuola e per gli alunni.

Ma non ci fermiamo qui: nel valutare i cinque anni di ruolo come docenti il MIUR ha ancora utilizzato un trattore per passare sopra i poveri precari della scuola, ignorando bellamente la sentenza 5011/2014 del Tar del Lazio, ove i giudici amministrativi hanno ribadito che per partecipare al concorso per dirigenti non è indispensabile essere docenti già di ruolo.

Sullo stesso piano si pone anche un’altra sentenza, sempre del TAR Lazio, la n. 9729 del 16 settembre 2014, patrocinata dall’Anief, attraverso cui si è stabilito che il servizio pre-ruolo deve essere valutato come quello di ruolo, seguendo quanto statuito dalla Corte di Giustizia Europea con la sentenza emessa nel procedimento C-177/10 pubblicata l’8 settembre 2011.

Insomma MIUR pasticcione e incapace di capire il mondo che gestisce, ignorando bellamente anche le sentenze dei magistrati.

Infine, per non farsi mancare nulla, il MIUR non ha considerato che ancora ha in sospeso ricorsi del concorso precedente, circa 200, che potrebbero essere alla fine accettati ed il MIUR avrebbe fatto danno all’erario avendo più assunzioni in essere di quelle necessarie.

Il fatto che lascia stupiti è che nessun sindacato di categoria ha segnalato al MIUR queste “piccole” sviste, se non ANIEF ed UDIR, che sono in questo momento gli unici guardiani dei diritti dei lavoratori del mondo della scuola.

Marcello Pacifico, Anief Udir, tuona contro queste discriminazioni segnalando che la sua sigla interverrà prontamente ad impugnare legalmente il bando in uscita qualora non venissero ripristinate tutte le sfaccettature legali ad oggi bellamente ignorate.

Insomma solito pasticcio all’Italiana… anzi alla MIUR!

E concludiamo ricordando una frase di Einstein che ci sembra molto appropriata:

La teoria è quando si sa tutto ma non funziona niente. La pratica è quando tutto funziona ma non si sa il perché. In ogni caso si finisce sempre con il coniugare la teoria con la pratica: non funziona niente e non si sa il perché.

 

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