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Con i suoi voti in Parlamento l’opposizione ha salvato il Governo cinquemila volte

Ma quanto è dura quest'opposizione? L'ultimo rapporto di Openpolis si chiama "Opposizione che salva la Maggioranza", e risponde molto bene alla domanda che vi ho appena posto.

Ecco qui i punti chiave.

Di cosa si occupa il rapporto?
Il rapporto, attraverso l'analisi di tutte le votazioni elettroniche d’aula, si concentra sulle votazioni con maggioranza salvata, ovvero quelle in cui la maggioranza di Governo è riuscita a far approvare le sue proposte grazie ai voti e alle assenze dei parlamentari di opposizione. In questi casi quindi, se tutti i parlamentari di opposizione fossero stati presenti e avessero votato contro la maggioranza, quest'ultima sarebbe stata battuta nella votazione.
Di che cifre stiamo parlando?
Più di un voto su tre. Il non-voto dell'opposizione è talmente ricorrente da assumere un carattere sistemico rispetto l'attività parlamentare. Infatti, finora in questa legislatura su un totale di 14.494 votazioni le situazioni di maggioranza salvata sono state 5.098, ovvero il 35%. Opposizione part-time.

Chi sono i deputati che salvano di più (e di meno) la maggioranza?


E i Senatori?


Leggi approvati grazie alle assenze dell'opposizione?

Molti provvedimenti sono stati approvati anche grazie alle assenze dell'opposizione nelle votazioni finali. Quei voti cioè che rappresentano un passaggio decisivo nell'iter di approvazione di una legge perché consentono al provvedimento di passare all'altro ramo del Parlamento o di diventare legge. Fra i più significativi:

- Salvataggio Alitalia
- Contrasto immigrazione clandestina
- Rifiuti in Campania
- Riforma Brunetta della Pubblica amministrazione
- Terremoto in Abruzzo
- Sospensione delle demolizioni in Campania
- Allungamento della detenzione nei CIE
- Legge sul rimpatrio degli irregolari
- Scudo fiscale
- Legge per lo sviluppo e il ritorno al nucleare
- (...)

Ok, un quadro devastante. Però la maggioranza è stata battuta in molti casi ...

Le cronache parlamentari riportano, spesso con un certo clamore, gli episodi, non proprio rarissimi, in cui la maggioranza governativa viene battuta in una votazione in Parlamento. E successo 100 volte dall'inizio della legislatura, su provvedimenti più o meno importanti.

100 volte: sarebbero potute essere 5 mila.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di alessandro tantussi (---.---.---.96) 3 ottobre 2011 17:44
    alessandro tantussi

    La statistica è un pò forzata, le assenze spesso sono giustificate e bilanciano quelle di parte avversa. Chi ha impegni di partito, Bersani ad esempio, non può essere costantemente in aula. Del resto nemmeno Berlusconi o i ministri.Non escludo, comunque, che in qualche caso l’assenza dei parlamentari di opposizione non sia stata casuale. Probabilmente tutto questo interesse a far cadere il governo non c’è, specialmente in un momento in cui si rischia lo scioglimento delle camere ed anche molti peones della sinistra sarebbero costretti a dare l’ultimo saluto al palazzo. Del resto quale urgenza di andare al potere potrebbe avere la sinistra, con la crisi economica che stiamo vivendo? Sarebbe costretta a portare avanti una politica liberale e di destra (con tanto di taglio del welfare, liberalizzazione del lavoro e dei licenziamenti, taglio delle tasse sul reddito, eliminazione delle caste professionali e commerciali) perché la impongono l’Europa, i mercati, il livello del debito pubblico. Tutto ciò, per di più, senza strategia e senza un coalizione sicura. Stando così le cose all’opposizione conviene parlare del bunga bunga piuttosto che assumersi responsabilità di governo. 

  • Di (---.---.---.244) 3 ottobre 2011 18:39

    E sarebbero state anche di più, forse addirittura fatto cadere il Governo, se avessero chiesto,

    come previsto dal regolamento della Camera, l’applicazione del Quorum Costitutivo che indica il numero delle persone che è necessario partecipino alla votazione ai fini della VALIDITA’ della stessa, ossia 316, la metà + 1 dei componenti la Camera.

    Il Professor Ainis, interpellato in proposito, dice: "Evidentemente l’Opposizione ha ritenuto di non innescare una guerra. Uscire dall’Aula è un rimedio estremo, si usa in casi estremi": nonnoFranco

     

  • Di paolo (---.---.---.141) 7 ottobre 2011 12:01

    Alessandro Tantussi !! Non ci posso credere ! Ma dove eri finito ? Come stai ?

    Bando alle ciance , hai proprio ragione alla sinistra non converrebbe assumersi il ruolo di rimettere la baracca in piedi . Da un punto di vista politico potrebbe costargli caro ,molto caro , ma la situazione in cui siamo non è una normale crisi , è una follia in cui è precipitato il paese nelle mani di un tizio che dice di voler fondare un nuovo partito dal nome "forza gnocca" ,che continua a fare il barzellettaro mentre tutto intorno crolla, che è impresentabile a livello mondiale e che ci sta trascinando , assieme al papà del Trota ,tutti in fondo al barile .Poi ovvio che ,al momento opportuno ,lui scappa e ci lascia nella cacca .

    Caro Alessandro prendi atto che il tizio è totalmente fuori controllo e il paese sta pagando un prezzo salatissimo ,con rischi di probabile irreversibilità . Quindi ben venga chiunque , peggio di cosi’ ! .
    ciao

  • Di pv21 (---.---.---.43) 9 ottobre 2011 12:31

    Alternativa >

    Da un anno il Parlamento è bloccato su una maggioranza “purchessia” fedele solo all’appello del “tutto tranne elezioni”.
    La maggioranza è stata battuta 90 volte e per ben 50 volte il governo ha dovuto ricorrere alla fiducia. Tutto dipende da quel pugno di voti “acquistati” da Berlusconi per garantire “quota 315” al patto di ferro stretto con Bossi.

    Una situazione di stallo che appare insuperabile nonostante una crisi dalle prospettive inquietanti. O forse no?
    Nel 1271 i cittadini di Viterbo, stanchi di oltre 3 anni di contrapposizioni e dissidi inconcludenti, segregarono i Cardinali dentro il Palazzo dei Papi. Poi passarono a razionare il vitto ed infine rimossero gran parte del tetto.
    A quel punto i Cardinali nominarono una Commissione che in poche ore elesse Papa Gregorio X. Dai chiusi “cum clave” aveva origine il primo Conclave.

    Il cambiamento non nasce per iniziativa di una casta di Primi Super Cives attenta a privilegi ed interessi …

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