Comunicazioni a Roberto Sterrantino per il premio "Artista dell’anno 2015"
Dùnamis è l'antica parola greca che più di ogni altra caratterizza Roberto Sterrantino, nell'Arte così come nella Vita. Un mixing perfetto di classicità e modernità, le sue opere potrebbero essere la trasposizione pittorica di un romanzo di Salman Rushdie per l'intreccio di figure mitologiche, immagini dello psichismo collettivo e realtà concreta, dove la delineazione dei confini tra esse è arduo. Sempre estremamente acuto invece - come del resto nello scrittore di Bombay - il coglimento del significato e la critica socioculturale ma anche storico genealogica.
Abbiamo così ad es. "Venere" che non è la solita rappresentazione della bellezza femminile, di cui Sterrantino si mostra peraltro grande interprete in altre opere, bensì il modello di bellezza femminile sorretto ed ostentato dal Potere a fini di conculcazione delle masse; un concilio di Saggi davanti ad un Totem e sotto lo sguardo torvo di Galileo ed Einstein in "Umore Nero"... Immagini dunque nelle quali si ritrova il simbolismo di ieri e di oggi, ma anche di domani, attraverso cui è mostrata la realtà dell'attuale.
Le opere che l'artista siciliano d'adozione milanese ha presentato sono due, entrambe ovviamente caratterizzate dalle sue connotazioni tipiche: "Il vaso di Pandora" del celebre mito classico ed "Umore Nero". Tipica anche l'esecuzione: rigorosamente ed interamente con penna a biro. La premiazione avrà luogo il 16 gennaio 2016 presso la Sala Congressi di Palermo. Pubblichiamo per intanto le immagini di entrambe le opere.
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