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Come rendere più efficienti i processi di etichettatura nel food retail: tre consigli

L’etichettatura è uno dei processi più critici dell’intera filiera agroalimentare. Non solo ci sono norme differenti nei diversi paesi per quanto riguarda le informazioni obbligatorie che devono essere contenute nelle etichette dei prodotti agrifood, ma sono per primi i consumatori a chiedere ormai che siano facilmente rintracciabili già delle etichette una serie di notizie critiche sul cibo che acquistano come la provenienza delle materie prime, la tipologia di coltivazione o di allevamento, il rispetto di alcuni standard di sicurezza, le proprietà nutrizionali. Ecco qualche suggerimento, allora, per rendere più efficienti i processi di etichettatura nel food retail.

Perché è importante e come rendere più efficienti i processi di etichettatura nel food retail

Tutto parte dal progettare l’etichetta giusta. Come in parte già si accennava, infatti, le etichette degli alimenti servono a molto di più che semplicemente distinguere un prodotto da un altro o le proposte di un’azienda food da quelle dei competitor: logo, nome dell’azienda, nome del prodotto non sono cioè le uniche informazioni da riportare sull’etichetta di un prodotto alimentare dal momento che il consumatore si aspetta di trovare al suo interno anche informazioni pratiche su com’è stato prodotto l’alimento o come conservarlo al meglio, tanto quanto notizie curiose che possano ispirarlo o che possano rendere più completa l’esperienza d’assaggio. Il label design aiuta a dare la giusta visibilità a ciascuna di queste informazioni, all’interno per altro di uno spazio in genere molto limitato, ed evita incidenti indesiderabili come che le informazioni sull’etichetta di un prodotto alimentare si cancellino dopo un po’ di tempo e per via dell’esposizione a scaffale.

Per scongiurare ipotesi come l’ultima e l’eventualità di dover ritirare il prodotto e rimetterlo in distribuzione solo una volta risolti i problemi con l’etichetta, cosa che rallenterebbe la filiera e renderebbe inefficienti molti processi interni all’azienda, una buona idea è procurarsi una moderna stampante per codice a barre termica. Si tratta di una delle migliori soluzioni di stampa quando è necessario stampare barcode o etichette, eventualmente anche adesive, dal momento che le informazioni vengono impresse a caldo sull’etichetta – direttamente o tramite un apposito nastro termico, a seconda del modello – e rimangono in questo modo leggibili più a lungo, oltre che essere più resistenti al sole o alla pioggia aspetto non indifferente per le etichette da applicare sul packaging secondario e terziario e cioè sulle confezioni esterne e destinate al trasporto e all’esposizione in store. Sempre più spesso anche lungo la filiera agroalimentare le etichette vengono lette tramite sistemi ottici: la stampa termica assicura in questo senso un’alta definizione e un’ottima qualità di stampa che rende più facile la lettura.

Automatizzare il labelling è un altro consiglio utile per ottimizzare i processi di etichettatura nel food retail. Basti pensare in questo senso a quanto più veloce e sicuro nei risultati sia fare in modo che diverse etichette, contenenti informazioni diverse in rispetto delle normative sull’etichettatura agroalimentare vigenti nei diversi paesi, vengano applicate automaticamente ai lotti di produzione destinati ai singoli mercati in cui l’azienda vende.



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