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Cinquantenni nell’inserto del Corriere della Sera

Sul Corriere della Sera del 4 febbraio un inserto speciale tratterà lo spinoso confronto fra i cinquantenni ed il mondo del... Non-lavoro. Due considerazioni personali tratte da un interessante articolo di 'Automotive Space'. 

L'automotive è in crisi! i dati dimostrano un calo del 16,9% sul già disastrato 2011. Sarà che manca l'alternativa elettrica? Sarà che nelle concessionarie snobbano i Clienti? Oppure è perché non ci sono più soldi? 

Cinquantenni? No grazie! Si parla poco di tutti quei manager, titolari di azienda, liberi professionisti che nel silenzio e nel buio più assoluto sono stati fagocitati dal buco nero della crisi economica. Persone cresciute nelle aziende, che sanno fare bene molte cose, e che all’improvviso si trovano a dover spiegare ad altri cosa vorrebbero fare. Il primo grande ostacolo è quello di convincere qualcuno ad interpellare un cinquantenne per un colloquio di lavoro. Sarà abbastanza duttile? Farà quello che gli si dice? Saprà più cose del suo futuro capo tanto da metterlo in difficoltà? Sarà disponibile ad imparare cose nuove? Sarà in grado di utilizzare PowerPoint? Vorrà spostarsi dalla sua città?

Cosa sei capace di fare? Il bravo e diligente head hunter ti chiede serafico "cosa è capace di fare?" oppure "cosa Le piacerebbe fare?", mentre tu scopri che sai fare talmente tante cose che non riesci ad elencarle secondo un ordine preciso, e non sai davvero quale metteresti al primo posto: una storia di almeno 20 anni in cui hai superato ogni genere di prova e dove le tue capacità si sono espresse in centinaia di sfumature.

Da imprenditore, nella gestione quotidiana della mia azienda ho dovuto imparare ad occuparmi di banche, automobili, dipendenti e pubblicità, di marketing e consorzi, di vita associativa e vendite ma anche di assistenza, Pubbliche Amministrazioni, Leggi dello Stato ed eventi. Non so, so fare un po’ di tutto: gestivo un'azienda e dovevo fare tutto ma adesso dire cosa so fare - e vorrei fare - mi riesce difficile.

L’entusiasmante esperienza del Progetto SUV.

Così ho scoperto per caso che in Veneto esiste una certificazione che analizza in modo trasversale le tue capacità e le tue attitudini crea e certifica un profilo a 3 dimensioni.

Università, Confindustria, Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali, Comunità Europea si sono uniti ad un pool di primarie Aziende ed Enti - in un ambizioso ed innovativo progetto - che offre a chi lavora ed a chi si avvicina al mondo del lavoro una certificazione delle ‘soft skills’: il progetto SUV (Sistema Universitario Veneto).

Valorizzare l’ L L L: il Life Long Learning. 

Nel mondo del lavoro esiste, a mio avviso, una zona grigia fra i giovani - cui si rivolgono quasi tutte le offerte di lavoro - e gli ‘over 40’. Le aziende sono alla ricerca di giovani laureati. Eppure noi - ‘giovani esperti’ - sappiamo fare una presentazione PowerPoint e misurarci con l’effe-marketing, ma sappiamo anche scrivere un biglietto di ringraziamento con la penna stilografica, stingere una mano con empatia, salutare i colleghi di lavoro quando entriamo in ufficio o incontrarci senza dipendere da un cellulare.

Mentre vi sono troppi venticinquenni multi-laureati che organizzano eventi ma non sono disponibili a stare nella reception per stringere la mano a chi interviene perché ‘non è nella loro job desctiption’ e quando lasciano un incarico non resta nulla di loro alle spalle. Certo: conosco moltissimi giovani professionali, pieni di entusiasmo e capacità, ma i dati dicono che questa non è la norma.

I cinquantenni a capo di aziende sanno fare se non tutto, tanto. Ma soprattutto quello che li salverà - perché sono convinto che si salveranno - è il segno che hanno lasciato nelle persone per la loro empatia naturale che gli ha permesso di tenere - se non una rete di salvataggio - una corda fissa nel mercato del lavoro, come quelle che in montagna lungo le ferrate ti salvano la vita se cadi.

Il Capitale Umano che non diventa obsoleto. E’ la capacità che hanno sviluppato di mantenere dei rapporti con le persone che hanno incontrato nella loro vita professionale e personale, o la bizzarra attitudine di presentarsi scambiandosi il biglietto da visita riponendolo in ordine nel portabiglietti - magari annotando qualcosa con una biro sul retro - di ringraziare con una lettera personale o persino di invitare le persone importanti ad un evento scrivendo il loro nome con la penna stilografica sulla busta.

Tutte cose che sembrano non valere più tanto e che non si insegnano più ma che ancora a certi livelli e in certi ambienti vengono apprezzati, ricordati e pesati per quello che significano: educazione, rispetto ed empatia: valori riconosciuti e certificati dal progetto SUV. L’Uomo - e la Donna - prima di tutto!

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