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Chiese in vendita: «Una trasformazione così inaccettabile»?

È un inevitabile effetto domino quello che riguarda gli edifici di culto che tali non sono più, la cui origine è da ricercare nella crisi delle vocazioni che preoccupa costantemente i piani alti dei palazzi apostolici. 

Sempre meno preti significa anche sempre meno parroci, e questo nel paese dei mille campanili significa a sua volta chiese da chiudere e sconsacrare, spesso da vendere per inutilizzo e quindi da riconvertire per gli usi più disparati, in Italia come nel resto del mondo.

Non tutte le destinazioni d’uso sono però gradite ai precedenti proprietari, come nel caso dell’ex chiesa di Santa Maria della Misericordia che sta per diventare adesso un pub con il nome Chapel Club; la curia veneziana, che ha a suo tempo venduto l’immobile, ha espresso il suo “rammarico” per «una trasformazione così inaccettabile». Inaccettabile?

Chi vende qualunque cosa però, che sia un bene mobile o immobile, non risulta possa sindacare sull’uso che ne faranno gli acquirenti. Potrà eventualmente denunciarne un utilizzo contrario alle disposizioni di legge, ma non sembra sia questo il caso in oggetto. Qualunque altra contestazione sarebbe indebita. Non deve vederla allo stesso modo la curia di Venezia che invece, stando alle dichiarazioni rilasciate, sembra essere convinta di poter ancora avere qualcosa da dire in merito. «Spiace che l’edificio, pur non essendo più chiesa, sia ora proposto come spazio per un cocktail bar», ha detto il patriarca Francesco Moraglia aggiungendo poi che «resta il rammarico di veder richiamato il contesto originario e sacro di quel luogo solo in funzione e ad interesse esclusivo del suo nuovo uso commerciale».

Una sorta di sacralità residua da tutelare a tutti i costi, quindi, di cui non si capisce il senso. Ancora meno lo si capisce della frase con cui Dal Mas ha chiuso il suo articolo su Avvenire parlando di “abusi nella riconversione”. Da quando disporre liberamente del bene acquistato è considerato un abuso?

Massimo Maiurana

Questo articolo è stato pubblicato qui

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