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Cell, i telefoni cellulari ci stermineranno

Che il mondo come lo conosciamo avrà fine per mezzo della telefonia cellulare è un pensiero che risuona nella mente di molti e che Stephen King esplicitò anni fa nel suo catastrofico CellIl film omonimo di Tod Williams riprende il più possibile la traccia originale del libro.

L’inizio è notevole. Siamo in un aeroporto, tutti ovviamente isolati nel proprio mondo di telefonini. Anche Clay, che cerca di parlare con la moglie per recuperare un rapporto distrutto… o almeno per vedere il figlio.

Solo che il telefono gli si scarica e non trova una presa libera. La sua salvezza. Proprio in quel momento infatti il virus, la scarica, quello che volete, invade il pianeta. Tutti quelli che sono al cellulare impazziscono, diventano violenti ed attaccano i propri vicini in una esplosione di violenza senza senso.

La scena è notevole, ben fatta. Sia nella frenetica tranquillità iniziale, che nell’esplosione improvvisa di violenza successiva. Belli gli effetti, belli i trucchi, bello il balletto dei corpi che si muovono.

Da quel momento abbiamo una decina di minuti di frenesia in cui i protagonisti fuggono e si incontrano fino alla calma del luogo sicuro finalmente trovato. E poi via con la lunga e inevitabile camminata nel mondo distrutto, alla ricerca di una salvezza che forse non c’è.

Il proseguio del film è comunque molto funzionale, a tratti avvincente, pur senza essere indimenticabile.

John Cusack e Samuel L. Jackson non fanno nulla di meno che se fossero John Cusack e Samuel L. Jackson.

Il resto è un viaggio di quelli classici per un film del genere, con una storia che comunque si sviluppa, con personaggi che funzionano nelle loro caratteristiche un po’ affettate e con un finale collettivo che torna ad essere un balletto e che in fondo può essere visto come un doppio finale. Scegliete voi quel che più vi aggrada.

 

Questo articolo è stato pubblicato qui

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