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Cei, nuove linee guida su pedofilia: "Nessun obbligo di denuncia"

La conferenza episcopale ha diffuso oggi le nuove linee guida per trattare i casi di pedofilia che dovessero coinvolgere sacerdoti. Nonostante la più volte annunciata volontà di fare pulizia e garantire trasparenza viene sostanzialmente riconfermato, proprio sulla base dei privilegi concessi dal Concordato, il modus operandi della Chiesa cattolica che tante criticità ha fatto emergere in passato.

Soprattutto durante il pontificato di Benedetto XVI sono scoppiati numerosi scandali sessuali che hanno coinvolto tanti sacerdoti in tutto il mondo. Con la tendenza da parte delle gerarchie non solo a non denunciare e a scoraggiare la denuncia, ma anche ad insabbiare molti casi. Comportamento che ha suscitato una diffusa indignazione e che ha contributo al calo di consensi in diversi paesi, come gli Stati Uniti o l’Irlanda. 

Sulla base delle nuove disposizioni Cei, per i vescovi non vi è alcun obbligo di denunciare alla giustizia civile, nel caso venissero a sapere che un prete ha commesso abusi sessuali nei confronti di bambini. Perché il vescovo “nell’ordinamento italiano” non ha “la qualifica di pubblico ufficiale né di incaricato di pubblico servizio”: quindi “non ha l’obbligo giuridico di denunciare”.

Monsignor Mariano Crociata, segretario generale dei vescovi italiani, conferma la volontà di “cooperazione” con la giustizia italiana. Ma ”restano fermi i vincoli posti a tutela del sigillo sacramentale”, si tiene a ribadire nel documento. Ovvero, il segreto confessionale viene tutelato, anche in casi gravi come la notizia di condotte illecite.

La cooperazione con l’autorità civile può esservi “nell’ambito delle rispettive competenze e nel rispetto della normativa concordataria e civile”. E, si badi bene, “nessuna responsabilità, diretta o indiretta, per gli eventuali abusi sussiste in capo alla Santa Sede o alla Conferenza Episcopale Italiana”.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.220) 23 maggio 2012 12:21

    Io invece sento l’obbligo morale di dire che la Chiesa Cristiana fa schifo con questa affermazione.

    Personalmente sono stato sempre aperto nonostante credo sia ridicolo che Persone che si autoeleggono a portavoce di un Dio possano permettersi uscite come questa.

    L’italia è uno stato laico e ne sono fiero, fuori la chiesa dall’italia.

  • Di (---.---.---.217) 23 maggio 2012 16:44

    L’obbligo MORALE!!! SCHIFOSI !!!!! i preti sono uguali ai soldati di HITLER che dicevano di non avere colpe per aver partecipato all’olocausto degli Ebrei perché obbedivano delle ordini ...cioè la moralità la coscienza e i buoni principi passano a secondo piano per essere religiosi?? 

  • Di (---.---.---.54) 2 giugno 2012 02:41

    QUESTI HANNO IL CERVELLO SPAPPOLATO DALLE TROPPE SEGHE MENTALI CHE SI FANNO DA QUANDO SONO NATI. Non c’è bisogno di essere un pubblico ufficiale per sottostare al codice penale italiano, che nessuno fa rispettare quando si tratta dei soliti pretacci: "Questo va a collidere con le disposizioni civili dello Stato italiano che nell’art. 378 del codice penale punisce a titolo di favoreggiamento personale “chiunque, dopo che fu commesso un delitto per il quale la legge stabilisce l’ergastolo o la reclusione […] aiuta taluno a eludere le investigazioni dell’Autorità, o a sottrarsi alle ricerche di questa”. Da Ratzinger in giù sono tutti responsabili di omertà nei confronti dei pedofili ekklesiastici!!! L’8 PER MILLE NON DARLO AI CARNEFICI MA ALLE VITTIME. http://www.ilgiardinodeilibri.it/li...

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