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Captive: una storia che parla di redenzione

Captive è un film del 2015 basato su una storia realmente accaduta. Il film è un thriller drama e comincia facendoci vedere Brian Nichols che evade e uccide un giudice e un’altra persona. Egli uccide anche due agenti. Poi Brian ruba una macchina e si mette in fuga.

In seguito Brian finisce su tutti i notiziari ed egli abbandona la macchina che ha rubato e ne ruba un’altra uccidendo un’altra persona. Intanto vediamo anche Ashley, la quale è una tossico-dipendente. Ashley ha una figlia, Paige. Anche Brian ha un figlio da poco nato. Egli è stato incriminato per violenze sessuali ai danni di una donna prima di compiere le azioni criminali suddette.

Successivamente, Ashley è in casa e si sta drogando. La donna ha finito le sigarette e va in macchina per prendere un altro pacchetto. È a questo punto che Ashley viene presa in ostaggio da Brian. Egli la porta in casa sua e la lega facendola sedere in bagno. Poi Brian ascolta un notiziario che parla di sé e capisce che la polizia è in cerca della seconda macchina che ha rubato. Allora Brian si fa accompagnare da Ashley e abbandona tale macchina.

I due ritornano a casa e parlano uno all’altro dei loro problemi e della loro vita. Poi Ashley legge un libro a Brian, libro che parla di Dio e dello scopo da trovare nella propria vita. Tale libro impressiona non poco Brian che ha dei ripensamenti su ciò che sta facendo. Ashley, inoltre, dice all’uomo che non è troppo tardi per pentirsi di quello che ha fatto e gli dice anche che ha ancora la possibilità di rivedere suo figlio.

Verso il mattino Brian lascia andare Ashley, la quale dovrebbe rivedere sua figlia. Brian rimane in casa a pensare e a riflettere. Egli non sa come uscire dalla situazione in cui si è cacciato. Intanto Ashley chiama la polizia e quest’ultima arriva a casa di Ashley e la circonda con un numero incredibile di poliziotti.

È la stessa Ashley, la quale parla con un megafono, a convincere Brian ad uscire e a consegnarsi alla polizia. Tutto finisce senza ulteriori spargimenti di sangue e Ashley può abbracciare sua figlia incolume. Verso la fine del film vediamo i “ personaggi veri” protagonisti di questa storia. Vediamo anche Ashley ad un talk show che racconta la vicenda terribile che ha vissuto.

Captive è un film che parla di redenzione. Un film profondo ed intimo dai forti significati esistenziali. Un film toccante e commovente che tocca le corde dell’anima. Kate Mara, nella parte di Ashley, è oltremodo convincente e rende il suo personaggio sofferto e tormentato. Stessa cosa si può dire per il personaggio di Brian interpretato da David Oyelowo.

Questo film lancia un messaggio forte e chiaro: non bisogna lasciarsi andare e cedere al lato oscuro che è dentro di noi. C’è sempre una possibilità per redimersi e cambiare. C’è sempre la possibilità di ricominciare anche quando sembra che tutto è perduto.

Captive è anche velatamente critico e anti-sociale. Chi riesce a far ragionare Brian? Non certo le istituzioni ma le parole di una persona emarginata e con la vita alquanto rovinata dalla sua dipendenza dalla droga. Anche Ashley, come Brian, è un personaggio reietto che continua a sbagliare e a “peccare”. Ashley e Brian, in modi diversi, cominciano il loro cammino verso la redenzione. Una redenzione soprattutto per il loro animo afflitto e angosciato. Una redenzione da compiere per poter amare i loro figli, che sono le creature che più amano al mondo.

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