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Cantieri TAV illegali a Firenze, nel pieno di “Prossima Fermata Italia”?

Senza neppure l’esile foglia di fico dell’Osservatorio Ambientale, come può il Sindaco del ‘rinnovamento’ avallare l’attacco dei cantieri più invasivi del secolo nella città patrimonio mondiale dell’UNESCO?



Osiamo sperare che il Sindaco di Firenze condivida con noi il sentimento di indignazione per la grave disattenzione istituzionale che città sta subendo.

Dopo che anche la ‘città del fiore’ – come già da più di un anno la cugina Bologna – è stata abbandonata all’attacco dei cantieri TAV senza neppure il piccolo scudo dell’Osservatorio Ambientale, scaduto per la seconda volta in pochi anni e non rinnovato. Sussistono le condizioni perché il sindaco esiga e ottenga lo stop ai lavori per i tunnel e la faraonica substazione Alta Velocità: gravano infatti sul progetto precise ipoteche poste, in termini di garanzie, dai soggetti pubblici che hanno sottoscritto l’Accordo procedimentale.

Renzi condivide la convinzione che sia opportuno assicurare una sospensione di ogni attività di cantiere fin tanto che non siano ristabiliti i pur minimi requisiti di legalità, tutela ambientale e sicurezza che derivano – secondo le previsioni dell’Accordo procedimentale per il Nodo AV di Firenze – dalla operatività dell’Osservatorio Ambientale Nazionale e del suo Supporto Tecnico ARPAT? 

Per quali motivi l’incarico di Presidente dell’Osservatorio affidato al geologo Pietro Rubellini non sarebbe stato – se la notizia risponde al vero - riconfermato?

Ci auguriamo di poter intrattenere col futuro presidente dell’Osservatorio, se e quando sarà posto in condizione di operare, il rapporto di interlocuzione che abbiamo potuto intrattenere con il passato organismo e con il suo Presidente.

Chiediamo accesso alla documentazione delle iniziative che l’Amministrazione comunale di Firenze ha certamente messo in campo nei confronti del Ministro dell’Ambiente on. Stefania Prestigiacomo, alla cui azione (o distrazione) dobbiamo – ci sembra – sia l’attuale ritardo nel rinnovo dell’Osservatorio Ambientale per il Nodo AV di Firenze, sia la grave e perdurante latitanza degli altri due Osservatòri Ambientali Nazionali (quello per il Nodo AV di Bologna e quello per la tratta appenninica AV Bologna-Firenze)”. A proposito di “Prossima fermata Italia”, Renzi scrive – nella sua ultima Enews di venerdì 5 novembre 2010 - di ritenere che “i fiorentini non debbano avere paura se per un weekend la città è al centro delle attenzioni nazionali”. E aggiunge che “in questa città qualcosa è successo e sta succedendo (...) Facce nuove in Palazzo Vecchio fin dallo scorso anno”. Ma nel frattempo a Bologna la cittadinanza soffre, non dorme, respira polvere, chiude bottega, vive transennata persino in casa propria o è costretta a evacuare, protesta e organizza imponenti cause legali collettive, mentre si scavano “una linea e una stazione sotterranea TAV simili a quelle prospettate a Firenze”. Idra ricorda a Renzi che nel capoluogo emiliano “la ‘festa’ per chi lavora senza controlli dura da molto più di un anno, da quando cioè anche lì l’Osservatorio è scaduto senza essere rinnovato”.

Si tratta di condizioni che abbiamo documentato più volte a Renzi con testi, scatti fotografici e video, senza ricevere alcun cenno di riscontro. Uno stile vecchio, dunque, anche se le ‘facce’ sono ‘nuove’! Non di facce, ma di fatti nuovi ha bisogno l’Italia, e se Firenze intende dare un contributo, si cominci a rottamare la TAV: sì, proprio quella che il ‘vecchio’ Renzi non risulta aver mai contrastato - come presidente della Provincia di Firenze - dal 2004 al 2009. E forse nemmeno abbastanza conosciuto...

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