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C’era una volta il sindacato

di Nello BALZANO

C’era una volta un sindacato che si chiamava CGIL che si diceva essere legato al Partito Comunista Italiano, ma anche la Democrazia Cristiana per non sentirsi inferiore aveva il suo sindacato di riferimento ed era la CISL, in mezzo ci stavano i Socialisti che scelsero di legarsi alla UIL: poi venne un giorno che questi tre partiti decisero di unire i loro valori (è una fiaba, chiaramente) e fondarono un partito che si chiamava Democratico.

Cosicché non si poteva più pensare ad una cinghia diretta di trasmissione con tutti e tre i sindacati, ma non cessò un riconoscimento della loro importanza sociale, e si cercò il più possibile di mantenere un rapporto di collaborazione, tanto da accogliere a braccia aperte tra le loro fila esponenti di spicco dei sindacati stessi.

Ma i democratici, ubriacati dalla loro bramosia di potere, capirono che questa vicinanza stava stretta ed era di impiccio rispetto ai rapporti, che lentamente diventavano privilegiati, con i gruppi di comando dell’economia del Paese.

Si iniziò con piccoli ammiccamenti fino a quando non arrivò colui che fece scoccare la scintilla. Si comprese, in un partito dove pochissimi, ormai, tra i dirigenti, avevano lavorato per vivere, quanto pesante fosse il doversi rapportare con quegli esigenti con le mani callose e le divise maleodoranti: molto meglio i salotti comodi, i meeting alla Leopolda ed i convegni negli hotel che si affacciavano sui laghi.

Fu così che lentamente si crearono le premesse per eliminare i sindacati. Si finse di caricarsi senza intermediari dei problemi di quei fastidiosi lavoratori, pensionati e disoccupati. Si concesse loro piccoli aumenti, promesse e si mostrò un mondo bello, dove ognuno poteva sognare di diventare qualcuno, a patto che non si guardassero le difficoltà di chi era a fianco, tutti dovevano presidiare la propria mattonella.

Finché un giorno non si accorsero che tutto questo bel Paese delle meraviglie era una favola, quindi iniziarono le ribellioni, prima tranquille poi sempre più accese, ma a gestirle non c’era più nessuno, perché i sindacati avevano perso l’autorità. Si pensò che si poteva utilizzare la forza, ma subito tutti si accorsero che non conveniva, perché non era facile mettere lavoratori contro altri lavoratori…

Ecco, speriamo che arrivi un lieto fine, perché a nessuno piace la violenza, ma quando si decide di camminare sul filo del rasoio è più facile farsi male.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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