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Buone novelle laiche: novità su tassazione, matrimoni gay e cambio di sesso

Non solo clericalate. Seppur spesso impercettibilmente, qualcosa si muove. Con cadenza mensile vogliamo darvi anche qualche notizia positiva: che mostri come, impegnandosi concretamente, sia possibile cambiare in meglio questo Paese.

La buona novella laica del mese di luglio è sicuramente rappresentata dalle due sentenze con cui la Corte di Cassazione ha stabilito, pronunciandosi su un ricorso presentato dal Comune di Livorno, che, se le scuole private religiose svolgono la loro attività in maniera imprenditoriale, devono pagare le tasse sugli immobili. Come del resto aveva già affermato l’Unione Europea.E come vorrebbe anche il buon senso di giustizia. È vero che il decreto del Mef del 2014 (quello della famigerata retta “simbolica” di 7.000 euro) costtuisce comunque un aiuto notevole per gli istituti confessionali. Ma è altrettanto vero che, per il passato, l’evasione da parte degli istituti in questione è ora largamente conclamata, ed è quindi già possibile attivarsi per la richiesta degli arretrati.

L’Uaar ha lanciato in proposito una petizione che sta riscuotendo molto consenso, i suoi circoli hanno cominciato a scrivere ai Comuni affinché si attivino, e un facsimile è stato messo a disposizione affinché anche i singoli cittadini possano fare altrettanto. Alcuni Comuni si stanno peraltro già dando da fare e non solo per quanto riguarda le scuole: da quello di Selvazzano Dentro (PD) a quello di Bogliasco (GE).

Un’ottima notizia anche dalla Corte europea dei diritti dell’uomo, che ha condannato l’Italia a rimborsare tre coppie omosessuali per il danno da esse subito per la mancata celebrazione delle nozze. Secondo Strasburgo, “la protezione legale disponibile attualmente a coppie dello stesso sesso non solo non garantisce i bisogni fondamentali per una coppia che sia in una relazione stabile, ma non dà neanche sufficienti certezze”. L’assenza di una legge (quantomeno) sulle unioni civili è ormai inammissibile e colloca il nostro paese in compagnie imbarazzanti: ci si augura quindi che tale ulteriore sprone sortisca qualche effetto. Vero che l’iter parlamentare continua ad andare a rilento; vero anche che il Mef ha smentito la bufalaLibero-Ncd che il provvedimento costerebbe alle casse pubbliche tre miliardi: il costo, nel 2017, si aggirerebbe sui sei milioni.

Il neo-sindaco di Venezia Luigi Brugnaro era stato premiato, a fine giugno, con la vittoria di una clericalata. Aveva creato infatti un indice di proscrizione di libri per le scuole a suo dire “pro gender”, e ne aveva ordinato il ritiro. Per una volta, il clericalissimo ministero dell’Istruzione ha diramato una circolare per chiarire che il sindaco non ha nessuna autorità sull’offerta scolastica. Il censore è stato “censurato” anche dall’Associazione Italiana Biblioteche.

Ricordate l’assurda risposta dell’Agcom alla nostra richiesta di maggior pluralismo religioso in Rai? Il senatore Alberto Airola (M5S) l’ha citata presentando un emendamento, che il Senato ha bocciato. Ma è importante che si sia cominciato a discutere del problema anche nelle sedi istituzionali.

Sul fronte giuridico, dalla Cassazione è venuta anche un’altra buona notizia: non è necessario operarsi per cambiare sesso all’anagrafe. Secondo la sentenza, “l’acquisizione di una nuova identità di genere può essere il frutto di un processo individuale che non ne postula la necessità, purché la serietà ed univocità del percorso scelto e la compiutezza dell’approdo finale sia accertata”.

Il prefetto di Roma Franco Gabrielli ha inoltre commissariato la coop ciellina La Cascina, travolta dalle indagini su Mafia Capitale. Era ora: da tre decenni finiva regolarmente coinvolta in scandali giudiziari. È importante che si cominci a colpire il crimine in quanto crimine, senza eccezioni e tutele religiosamente (in)fondate.

Due brevi dal territorio, in conclusione. A Genova è stato trascritto dal comune il primo matrimonio gay celebrato all’estero: Avvenirehouse organ dell’arcivescovo Bagnasco, non l’ha ovviamente presa bene. Mentre a Torino, dopo il caso del “furto” leghista del tappeto per la preghiera islamica in Comune, la proposta di delibera sottoscritta da Silvio Viale (vicecapogruppo Pd), Piera Levi Montalcini (gruppo misto) e Vittorio Bertola (M5S) chiede che dalla Sala Rossa del Comune sia tolto il crocifisso. Un’ottima iniziativa per verificare chi è veramente laico a 360 gradi.

(Foto: Guillaume Paumier/Flickr)

 
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