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Bombe su Gaza, Israele viola accordi nel silenzio mondiale

Trascorsi pochi giorni dalle dichiarazioni dei rappresentanti di Hamas, in cui venne evidenziata la possibilità di una imminente nuova guerra sulla striscia di Gaza, il 4 maggio 2016 la risposta dell’aviazione israeliana non si è fatta attendere. Il primo ad essere colpito sembra sia stato l’aeroporto, non attivo dal 2000; l’incursione aerea è stata motivata come risposta ad alcuni colpi di mortaio. Sotto attacco si è trovata inizialmente la parte est della striscia; sono state distrutte alcune abitazioni e siti strategici delle forze militari di Hamas.

I bombardamenti si sono svolti in orari in cui le strade e le scuole sono piene di civili, così che alcune scuole ed edifici pubblici sono stati sgomberati per sicurezza. Sembra che un importante sito delle Brigate Qassam sia stato distrutto nell’incursione aerea nel primo pomeriggio, mentre la resistenza rispondeva nei pressi della zona di Rafah. C’è stato uno scontro nelle prime ore dell’alba di ieri, quando un’incursione di F-16 ha rimesso in moto la macchina del terrore sulla popolazione di Gaza. Alle 15 di ieri, 5 maggio, non si contano vittime tra i civili, ma un uomo di 65 anni e tre bambini nel quartiere di Zeitun sono rimasti feriti. Nella tarda mattinata di ieri, l’aviazione israeliana ha distrutto con una serie di bombardamenti mirati un altro sito di metalli delle frange di Hamas, con incendi e esalazioni tossiche per la popolazione circostante. Nel solo pomeriggio quattro incursioni aeree hanno colpito nuovamente la zona dell’aeroporto nelle vicinanze di Rafah.

Nella serata del 4 maggio si era sperato in un cessate il fuoco dopo un intervento del governo egiziano, ma la popolazione già dalle prime ore dell’alba ha udito nuovamente il rombo degli aerei da guerra sulle proprie abitazioni.

Il fotoreportage esclusivo di Shadi AlQarra per Pressenza

Questo articolo è stato pubblicato qui

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