• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tempo Libero > Recensioni > Bologna non c’è più di Massimo Fagnoni

Bologna non c’è più di Massimo Fagnoni

Torna il detective privato Galeazzo Trebbi, nella sua Bologna, impegnato in un’indagine che ruota intorno alla politica e all’ideologia. E’ Bologna non c’è più di Massimo Fagnoni, Fratelli Frilli Editori.
Siamo in una Bologna che cerca di capire la nuova situazione politica italiana, con Berlusconi che non vuole scomparire, il Pd in grosso rinnovamento (che manda in confusione i molti cuori che battono a sinistra in città) e la new entry prepotente di Grillo.

In questo panorama Trebbi è impegnato a proteggere un rampollo della Bologna bene da se stesso e dalla droga. Intanto l’educatore Pietro Ricci manda avanti a fatica il suo lavoro e tiene un corso sulla storia e sul significato del terrorismo rosso in Italia. Proprio mentre alcuni atti che paiono richiamare proprio quei momenti tornano ad essere compiuti in città.

Fagnoni se la gioca con calma, prende tutto il tempo necessario per presentarci i protagonisti, le loro storie, le loro difficoltà. Salta avanti e indietro nel tempo continuamente per tutta la prima parte del libro. Dal gennaio al marzo 2013 e ritorno. Così, sbocconcellando gli episodi e gli eventi, ci costringe a ricostruire la vicenda e a tirare le fila di quello che è accaduto.

Il racconto è coinvolgente. Un noir come atmosfere, una storia d’Italia come trama. Sullo sfondo una Bologna confusa, incapace di trovare il suo posto nella situazione politica italiana. Al centro un detective abile e fortunato, che finisce per risolvere un caso con cui non aveva niente a che fare.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità