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Boko haram, Camerun: oltre 480 morti in un anno

I numeri non sono mai sufficienti a raccontare la sofferenza umana e neanche, all’opposto, la cattiveria. Ma ogni tanto vanno usati per far capire la dimensione e la gravità di quello che raccontiamo.

Negli ultimi 12 mesi, dal luglio 2015, il gruppo armato islamista Boko haram ha compiuto in Camerun almeno 200 attentati, di cui 40 con la tecnica suicida, uccidendo quasi 500 civili: 480 per l’esattezza.

I primi, 13 più due soldati, il 12 luglio 2015 a Fotokol. Gli ultimi 11 il 29 giugno a Limani, presso il confine con la Nigeria, il paese dove Boko haram è sorto e ha iniziato a operare nei primi anni dello scorso decennio compiendo stragi, rapimenti di civili e ulteriori crimini contro l’umanità.

All’inizio del 2014, Boko haram ha esteso le sue attività in quella che chiama la “provincia occidentale africana dello Stato islamico”. La reazione del governo del Camerun è stata dura, a volte illegale quanto, come ricordano i numeri, inefficace

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