Bloody Sin. Intervista con regista e sceneggiatore

Intervista con Domiziano Cristopharo e Luciano Filippo Santaniello, rispettivamente regista e sceneggiatore di Bloody Sin, il film estremo italiano pronto all’uscita.
L’estremismo maggiore che si vedrà è... la fantasia senza limiti di cui ci siamo caricati! Non uso violenza aggressiva nei miei film, il mio concetto di orrore è molto piu mentale; ovvio se per violenza si intendono squartamenti sgozzamenti etc... naturalmente, il raccapriccio ed il sangue in questo film non mancheranno, chi conosce i miei film sa che non uso i clichè del disgusto.
Mi vogliono bene entrambi e... credono molto in me... specialmente Venantino. Il suo appoggio morale mi fa onore. Non hanno nemmeno letto la sceneggiatura, hanno detto di sì subito.
Festival, Video e direttamente nelle sale. E’ un film di stampo molto internazionale, dall’apparenza commerciale, ma nasconde sorprese inenarrabili.
Siamo geniacci, visto che trovare budget per qualcosa che non sia trash è impossibile in Italia.
Lo conoscevo di fama ma non avevo letto nulla. Trovare i vecchi albi non è stato difficile quanto trattare il loro prezzo con i gestori di vecchie e impolverate fumetterie milanesi! Il film, sebbene nasca dal ritrovamento da parte del figlio del disegnatore Stanley Baldock di tavole inedite mai consegnate all’editore, tratta una storia del tutto originale (il soggetto è di Domiziano Cristopharo e dell’attrice Nancy De Lucia), studiata appositamente per far riassaporare le atmosfere tipiche di certi horror/erotici anni 70 senza dimenticare che il nostro presente è collocato 40 anni dopo, il che vuol dire soddisfare nuovi bisogni, sia estetici che tematici.
E’ vero, il film verrà distribuito con un albo speciale scritto da me che ha la funzione di svelare macabri e sanguinosi retroscena della trama di Bloody Sin, un gustoso antefatto che affonda le sue radici nel medioevo, tra seducenti streghe e folli inquisitori.
Come prima cosa che non mi sono mai divertito tanto in vita mia a battere i tasti del PC! Della trama meglio non svelare troppo. Vi basti sapere che dopo un cupo preludio medioevale Bloody Sin ci catapulta nei ferventi anni 70, a New York, per poi approdare nella splendida e misteriosa cornice di Olevano Romano, paese alle porte di Roma, dove nell’antico castello dei Fischer ignari ospiti comprenderanno il significato del sangue e del piacere.
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